Per cercare di lenire gli effetti locali di quella che è forse la più grave recessione degli ultimi 40 anni, mercoledì scorso si è riunito il “Tavolo operativo permanente contro la crisi”, presieduto dal capogruppo del Pd Mino Daniele. L’istituzione del gruppo di lavoro era stata sollecitata dallo stesso consigliere durante il Consiglio comunale dello scorso 26 febbraio.
Alla riunione sono intervenuti l’assessore ai Servizi sociali Maria Silvana Folco, la vicepresidente del Consorzio Monviso Solidale Irma Salvagno, esponenti della maggioranza e della minoranza consiliare, nonché rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, delle attività produttive locali, della Fondazione Crs e di Unioncamere.
La crisi economica in atto ha prodotto una condizione di disoccupazione elevata che oggi coinvolge molti nuclei familiari. Tale situazione necessita quindi di risposte che, seppur temporanee, permettano alle famiglie bisognose di conseguire risorse sufficienti a mantenersi, magari con sblocchi lavorativi diversi da quelli precedenti. A tal proposito, l’assessore Folco ha illustrato al “Tavolo di crisi” quelli che secondo lei sono gli unici strumenti utilizzabili per un intervento efficace, nel breve e medio periodo, utili a tamponare gli effetti del disagio di molte persone. La proposta consiste nel creare i presupposti per istituire dei tirocini formativi e di orientamento a favore dei disoccupati senza ammortizzatori sociali presso alcuni fornitori di lavoro. Per raggiungere tale scopo, bisognerà però individuare delle aziende private e degli enti locali disponibili ad assumere dei lavoratori per almeno 180 giorni ed a dare loro un incentivo di circa 600 euro mensili. Inoltre, la vicesindaco è intenzionata a dare il via, tramite l’agenzia formativa del Consorzio Monviso Solidale, dei corsi di prima formazione per Operatori socio-sanitari (Oss). I costi di funzionamento per la realizzazione di quest’ultimo progetto dovrebbero essere a carico del Consorzio, così come quelli inerenti i primi tre mesi di tirocinio formativo presso le aziende private. Invece, i primi passi nel mondo lavorativo presso i servizi pubblici (eenti locali, cooperative sociali incaricate dal Comune, ecc.), nei primi sei mesi, saranno probabilmente posti a carico del Comune o dell’ente in cui si allocano i lavoratori.
Al termine della riunione di mercoledì scorso, l’assessore Folco ha sottolineato il principale aspetto dei suoi progetti: «Non bisogna – ha detto – fare solo assistenza, ma dare un aiuto economico in cambio di lavoro».