Un atto di bullismo si è verificato nei giorni scorsi nei pressi della scuola salesiana Cnos-Fap di via San Pietro. Un sedicenne di Cavallermaggiore, probabilmente “reo” di frequentare una studentessa della scuola professionale saviglianese, è stato picchiato da tre coetanei (due frequentanti il Cnos, più un terzo ritiratosi mesi fa). Nello spiacevole episodio è stata anche coinvolta – suo malgrado – la madre, che ha visto il vetro della sua auto finire in frantumi. I Carabinieri della Compagnia di Savigliano, intervenuti sul posto, hanno denunciato a piede libero tre diciassettenni, residenti a Narzole, Carmagnola e Savigliano.
Secondo la ricostruzione dei militari dell’Arma, il giovane, sceso dall’autovettura della madre, ha avuto un diverbio con i tre coetanei i quali, dopo essersi consultati, sono passati all’azione. Incuranti della presenza di altri studenti e della mamma del ragazzo, lo hanno aggredito con schiaffi e pugni, frantumando, inoltre, il finestrino posteriore sinistro dell’utilitaria con cui la signora aveva raggiunto la scuola. La pronta reazione della donna che, considerata la situazione, si è rapidamente allontanata con il figlio a bordo della vettura, ha impedito che l’aggressione potesse ulteriormente degenerare.Accompagnato presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Savigliano, il minore ha riportato diverse contusioni al volto ed al collo, giudicate guaribili in 10 giorni salvo complicazioni.
Le conseguenti indagini e gli elementi raccolti sul posto hanno consentito ai Carabinieri della stazione cittadina di identificare gli autori del reato, che sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Torino per il reato di “lesioni personali in concorso e danneggiamento aggravato”.
«L’aggressione verificatasi nei giorni scorsi – commenta il capitano dei Carabinieri, Marco Campaldini – testimonia l’esistenza della problematica anche nella nostra città. Preoccupa che i ragazzi resisi autori dei reati abbiamo agito nonostante la presenza di altri studenti e della stessa madre del minore picchiato. La vicenda avrà la sua naturale evoluzione sotto il profilo processuale, ma confidiamo anche nell’intervento delle famiglie, peraltro subito interessate, oltre che degli stessi istituti scolastici, con i quali è già in atto una positiva collaborazione nell’ambito del progetto “Cultura della legalità” per sensibilizzare i giovani sul rispetto delle regole e delle persone».