Domenica scorsa, gli organizzatori della Processione di Pasqua sono stati in apprensione fino a mezzogiorno, quando ha smesso finalmente di piovere e si sono create le condizioni atmosferiche favorevoli al suo svolgimento, previsto nel pomeriggio alle ore 17.
Avviatosi pochi minuti prima dal sagrato della chiesa della Pietà, in piazza Cesare Battisti, con in testa una cavallerizza e due cavalieri, il corteo, dopo aver percorso l’itinerario stabilito tra due ali di folla plaudente, è tornato al punto di partenza. Una cinquantina di uomini robusti e di buona volontà hanno portato a spalle le statue – ognuna delle quali collocata su una sorta di piedistallo ligneo – del Cristo Risorto, di sant’Elena e dell’Angelo. Hanno invece sfilato con i relativi stendardi i rappresentanti la confraternita della Pietà di Savigliano e di altre Confraternite della nostra regione. In tutto, sono sfilati oltre duecento figuranti (molti dei quali giovani) con indosso bellissimi costumi di foggia antica.
Durante il tragitto l’abate di sant’Andrea, don Sergio Boarino, dietro il quale veniva il grosso Cero pasquale sorretto da un figurante, ha pregato coinvolgendo nelle preci il sindaco Aldo Comina, gli assessori comunali e numerose persone in coda. L’abate ha rievocato l’episodio evangelico relativo alla risurrezione di Gesù Cristo, avvenuta prima dell’arrivo al sepolcro di Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo e Salomone, spaventatesi vedendo un giovinetto che disse loro: «Non vi spaventate; voi cercate Gesù, il Nazareno, che è stato crocifisso; egli è risuscitato, egli non è qui». Da allora Gesù, come ha affermato san Paolo nella lettera letta da don Sergio dal piccolo palco allestito all’angolo tra viale I Maggio e via Trossarelli, è tra gli uomini in ogni luogo e angolo della Terra.
La cerimonia si è conclusa con la benedizione, dentro e fuori la chiesa della Pietà, del SS. Sacramento.
Prima del commiato, la banda musicale cittadina, diretta dai maestri Sergio Daniele e Dante Costamagna, che durante la processione ha eseguito suggestive musiche di carattere sacro, sul sagrato della chiesa ha tenuto un breve concerto, molto apprezzato dal pubblico.
Soddisfatto il presidente della confraternita Roberto Pio, e ancor più Stefano Galvagno, che da anni, ormai, dedica tutto il suo tempo alla creazione degli abiti in uso ai figuranti.
Tra le prossime iniziative, una probabile mostra dei costumi più significativi e l’uscita di un volume fotografico con le immagini più significative scattate nel corso del decennale.