Studenti: protesta in piazza a Savigliano

Erano in tanti, giovedì scorso, a protestare contro la riforma della scuola. Insegnanti, genitori e studenti, tutti insieme per dire no alla legge voluta dal ministro Gelmini che, nei prossimi anni, cambierà il volto della scuola italiana.
Un corteo pacifico e colorato si è snodato fra le vie cittadine: tanti i cartelli e gli striscioni di protesta, nessun insulto, al massimo qualche simpatico “sfottò”. Tanti anche gli slogan, soprattutto contro il ritorno del maestro unico alle elementari e l’abolizione del tempo pieno. I tagli di risorse economiche alla scuola preoccupano.
Nel gruppo, insieme ai manifestanti, anche qualche volto noto alla politica cittadina: il vicepresidente del Consiglio provinciale Giulio Ambroggio, qualche consigliere comunale della maggioranza e gli assessori Laura Albertini e Giacomo Calcagno. Quest’ultimo, nel pomeriggio, con alcuni sindaci, è tornato a sedersi nel banco di scuola durante una “lezione all’aperto” che si è tenuta in piazza Galimberti a Cuneo.
Ad aprire il corteo saviglianese, la scuola elementare e quella dell’infanzia: insegnanti, genitori ed anche qualche bambino. Poi, a seguire, il gruppo più “rumoroso” dei ragazzi delle superiori. Mancava solo la scuola media, rimasta in classe, probabilmente perché la meno toccata dalla riforma. La manifestazione è partita dai cortili delle scuole superiori cittadine, poi il corteo è sfilato per le vie della città fino ad arrivare in piazza del Popolo. Qui il gruppo ha occupato simbolicamente la piazza per qualche minuto, per poi ripartire verso piazza Santarosa, dove si è conclusa la sfilata. Qui i manifestanti hanno spiegato i motivi del loro dissenso e chiesto al governo di abolire questa legge.
Le proteste non si sono concluse con lo sciopero. Al liceo Arimondi, ad esempio, il giorno seguente, sono state organizzate numerose assemblee.

Liliana Cimiero

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