Non mandano i figli a scuola: denunciati dai Carabinieri

Lo 0,8% dei ragazzi della provincia Granda non va a scuola. Certo, su mille giovani, 992 vanno regolarmente in aula. Ma c’è ancora qualcuno che non ci va. E a volte le giustificazioni sono incredibili: «Non riesco proprio a farlo alzare la mattina» si è giustificata una madre all’Ufficio scolastico provinciale che le chiedeva di rendere conto delle assenze del figlio. Un’indagine dei Carabinieri su questo ha portato ad accertare in tutto 67 casi, con la denuncia di 114 genitori che non si sono preoccupati di far rispettare la scuola dell’obbligo ai propri pargoli. Quattro casi sono nel Saviglianese, 19 nell’Albese, ben 30 nel Saluzzese, 6 nel Monregalese, 4 nel Fossanese, 3 nel Cuneese e solo uno nel Braidese.
«Saranno i soliti stranieri…» stanno già pensando i più maliziosi. Nient’affatto. Su 114 denunciati, 67 sono italiani (6 nomadi sinti). Ma ci sono anche stranieri: 36 i cinesi, 6 i romeni, 2 i marocchini e poi un albanese, un brasiliano ed un filippino.
Se solo 5 bambini non si sono presentati alla scuola primaria (familiarmente detta elementare), nella secondaria di primo grado (media) ci sono stati 38 casi di assenza totale, mentre 24 riguardano la secondaria di secondo grado, ovvero le “superiori”.
L’indagine riguarda quest’anno. Anche se la decisione finale spetta alla scuola, ovviamente i ragazzi saranno bocciati. «Un tempo – ha riferito il Tenente Colonnello Mario Simeoni – le famiglie non mandavano i bambini a scuola per necessità, perché li mandavano a lavorare». Un tempo da libro Cuore. «Oggi – ha continuato il comandante del Reparto operativo dell’Arma – le ragioni sono ben altre. Non si tratta di famiglie povere, ma di nuclei normali. Tra le cause ci sono la frenesia dei ritmi di vita e la poca attenzione verso i figli». Incredibile: secondo il racconto dei Carabinieri, papà e mamma non erano al corrente del fatto che i figli marinassero la scuola!
Ora i denunciati rischiano un’ammenda, ma soprattutto a rischiare sono i figli, che crescono disadattati e avulsi dalla società. Una porta preferenziale verso la delinquenza. All’incontro era presente anche Laura Sordello, dell’Ufficio scolastico provinciale, che ha sottolineato l’importanza della scuola come luogo di crescita e di apprendimento delle norme basilari di convivenza civile. Ha espresso inoltre apprezzamento per le iniziative dei Carabinieri volte a spiegare ai giovani la legalità, anche attraverso incontri in aula.

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