Anche a Savigliano, come già in altri Comuni, ha avuto inizio la distribuzione dell’acqua del rubinetto nelle mense scolastiche: l’acqua in caraffa in sostituzione di quella minerale imbottigliata. Si tratta di un primo passo per invitare tutte le famiglie saviglianesi a preferire l’acqua del rubinetto.
Se si pensa che ogni italiano consuma circa 172 litri di acqua minerale all’anno – in media 90 bottiglie di plastica ed una trentina di vetro – risultano circa 5 miliardi di bottiglie di plastica da smaltire ogni anno. Senza considerare che circa il 60% del costo dell’acqua in bottiglia deriva dall’imballaggio. Poi bisogna prendere in considerazione i consumi in petrolio per produrre bottiglie di plastica, i consumi di gasolio dei camion che le trasportano ai centri di distribuzione (alcuni distanti migliaia di chilometri), i consumi degli acquirenti nei tragitti casa-supermercato, ed eventualmente casa-cassonetto-casa, i consumi del camion della nettezza urbana che li raccoglie e li porta al riciclo (quando va bene) o all’inceneritore.
I vantaggi ambientali derivanti dal consumo dell’acqua del nostro acquedotto sono evidenti. Il cittadino pensa di ottenere vantaggi superiori bevendo acque imbottigliate, rispetto ai costi economici che sostiene e ai danni ecologici che genera… ma non sempre è così: l’acqua dell’acquedotto è controllata, buona e sicura. Le aziende che la gestiscono e le Asl garantiscono che l’acqua destinata al consumo umano non contenga microrganismi o sostanze che “in quantità o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana”, come stabilito dal decreto legislativo 31 del 2 febbraio 2001.
«L’acqua di Savigliano – informano dall’ufficio Ambiente del Comune – è idonea per l’uso alimentare umano. Da anni non è più clorata, se non minimamente in estate… quindi è inutile continuare a dire che sa di cloro! Riguardo alla durezza, che è determinata dalla concentrazione di sali solubili del calcio e del magnesio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consiglia un valore compreso fra 15 e 50° F (gradi francesi). Quella di Savigliano oscilla fra i 33 e i 40: quindi rientra fra i valori consigliati. Inoltre, secondo l’Istituto Superiore della Sanità, la durezza dell’acqua non è pericolosa per l’organismo, non fa male, anzi ha “un effetto protettivo nei confronti dell’insorgenza di malattie cardiovascolari”. Riguardo al sodio, ha valori che si aggirano sui 3 milligrammi per litro quando il valore limite è 200… e poi bere l’acqua senza sodio non ha senso, quando sulla tavola abbiamo la saliera, saliamo cibi e acqua per la pasta…. Il valore più a rischio è quello dei nitrati. La concentrazione massima ammissibile è di 50 milligrammi a litro e quella di Savigliano si aggira intorno ai 30-35 (in media 33 nell’anno 2008): ma già il fatto di diventare consumatori di qualcosa che sta sul nostro territorio fa sì che diventiamo tutti più attenti a proteggere la qualità di un bene così prezioso. L’acqua, poi, non è la principale fonte alimentare di nitrati, che sono assunti dall’uomo per una quota del 70-80% attraverso altri alimenti: quelli conservati (cibi in scatola, salumi), ma soprattutto dalle verdure».
Presso l’ufficio Ambiente del Comune sono consultabili i certificati di analisi completi di tutti i dati ed i parametri analizzati.