Accusato di due casi di violenze a Savigliano: domani l'udienza preliminare a Cuneo

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Ricordate Massimilano Mulas, il 45enne arrestato lo scorso 10 aprile con l’accusa di aver violentato una ragazzina undicenne sul portone di casa, a Mestre?
Venerdì 12 dicembre, presso il Tribunale di Cuneo, ci sarà l’udienza preliminare a suo carico per le accuse di reato a sfondo sessuale che riguardano quello che era successo a Savigliano.
Un caso sarebbe avvenuto a novembre dello scorso anno. Mulas, 45enne e di origine sarda, in quel periodo lavorava per un’azienda della zona. Stando a quanto ricostruito, una giovane sarebbe stata abusata dall’uomo e rapinata di qualche euro. Qui le accuse sono di violenza sessuale e rapina.
L’altro caso, invece, era accaduto ai primi di aprile di quest’anno quando un’alunna della scuola primaria, mentre rientrava a casa alla fine delle lezioni, sarebbe stata bloccata dall’imputato, nell’androne del proprio condominio, per importunarla. In questo caso non si sarebbe consumata alcuna violenza, in quanto lei era riuscita a scappare. L’ipotesi di reato è di violenza privata.
A Mulas, che ha chiesto di essere processato con rito abbreviato, si sarebbe arrivati solo dopo il suo arresto per i fatti di Mestre. Le due saviglianesi lo avrebbero riconosciuto, e successivamente denunciato, grazie alle fotografie trasmesse dai telegiornali. Mulas è un predatore sessuale con un curriculum criminale che rimonta alla fine degli anni Novanta, quando abitava ancora con la famiglia a Tempio Pausania, nel Sassarese. A suo carico ci sono anche due distinti procedimenti penali presso la Procura di Spoleto, sempre in Umbria, con accuse di violazione di domicilio e porto abusivo d’armi.
