Viveva a Cavallermaggiore, ora si occupa di Intelligenza Artificiale nella Silicon Valley

Giancarlo ha lasciato il Piemonte 9 anni fa per lavorare negli USA
30 Set 2025   

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Negli ultimi anni è esploso il fenomeno dell’Intelligenza artificiale (la più nota è l’assistente virtuale ChatGPT) che sta rivoluzionando il modo di concepire la tecnologia. Cuore e centro globale per l’alta tecnologia e l’innovazione è la Silicon Valley, in California. Proprio lì, da qualche tempo, vive e lavora un cavallermaggiorese: Giancarlo Fissore.
Dopo una laurea in ingegneria fisica al Politecnico (con doppio titolo, a Torino e a Parigi), nel 2016 ha lasciato il nostro Piemonte per proseguire gli studi, con un doppio master in fisica dei sistemi complessi, presso l’università di Paris Saclay. Nel 2021 ha concluso la sua carriera accademica conseguendo il dottorato in Intelligenza artificiale generativa.

Ora Fissore vive a San Francisco e lavora in una startup (impresa emergente) che usa l’IA per le assicurazioni (servizi per le compagnie assicurative). Ma cos’è quest’IA? I sistemi di IA hanno una conoscenza di tutto il sapere umano, perché sono stati “allevati” facendo imparare loro tutto quello che si trova su internet. Ancora mancano di una capacità di astrazione e ragionamento vera e propria. I sistemi, in particolare quelli più generalisti, spesso “sparano” qualche strafalcione. Inoltre, se si forniscono dei dati alla macchina dove si mostra un ragionamento, lei sarà capace di replicare quel ragionamento, ma non sarà capace di ragionare per conto suo.

«Non siamo ancora al punto di avere una tecnologia che possa sostituire l’umano e “prenda il sopravvento” – afferma Fissore – e non ci sono avvisaglie che dicano che ci arriveremo. Tutto sta cambiando, ma i rischi maggiori ci sono già con il livello di IA che abbiamo ora (che non sono propriamente intelligenti)». Quali rischi possiamo correre? «Molto dipenderà dall’approccio che si utilizza. La consapevolezza che l’IA può fare errori (come Google può presentare molte fake news) ci permetterà di non cogliere come assolutamente vere le risposte che la nuova tecnologia presenterà».

di Federico Mattio