Viaggio ai confini del Vicino Oriente - Quei paesaggi mozzafiato teatro di mille battaglie

La Turchia è ormai cosa lontana: il tragitto prosegue in Grecia e Bulgaria
25 Lug 2025   

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Il tragitto dei nostri inviati volge lontano dalla Turchia: la malinconia per le abitudini maturate nella terra di Ataturk e i paesaggi incredibili lascia presto spazio alle nuove mete, la Grecia e la Bulgaria.

Lo stretto dei Dardanelli

Nella giornata di mercoledì 24 luglio ci avviciniamo ancora all'Europa e, se all'andata avevamo attraversato il ponte sul Bosforo, ora è la volta dello Stretto dei Dardanelli sul Mar di Marmara.

Il ponte sui Dardanelli, il Kanakkale Bogazi Coprusu, il cui nome ufficiale è Ponte della battaglia di Gallipoli del 1915, è il ponte sospeso più lungo del mondo - 4608 m circa (2023 m la campata centrale) - ed è costruito tra le città di Gallipoli e Lapseki, nella provincia di Kanakkale in Turchia. L'inaugurazione è avvenuta solo nel 2023 e unisce Europa e Asia.
Lo stretto, lungo circa 70 km, è di un'importanza strategica enorme, specialemente perché passano merci di ogni genere. Le sue rive contrapposte, quella dell'Asia e quella dell'Europa, sono tanto vicine da essere sempre visibili l'una dall'altra. Tra gli eventi che si originarono da queste acque, in primis proprio la guerra di Troia.

A questo punto siamo attratti dalla maestosa penisola di Gallipoli che si snoda per 50 km tra le acque cristalline del mar Egeo e lo stretto dei Dardanelli. Il paesaggio è incantevole e i 60 cimiteri sparsi su un'area di 33.000 ettari testimoniano ancora oggi il sacrificio di giovani soldati alleati e turchi.

Qui, durante la Grande Guerra, tra il 1915 e il 1916, infuriarono terribili battaglie, per cui questi luoghi divennero il teatro di operazioni militari senza precedenti, dando vita a una delle prime grandi imprese anfibie della storia moderna. Gallipoli per gli Alleati era strategica per piegare l'Impero Ottomano e aprire un corridoio verso la Russia e il Mar Nero. Il 25 aprile del 1915 le mine nei Dardanelli colpirono soldati britannici, francesi, australiani e neozelandesi che cercavano di raggiungere la terraferma. Intanto, sulla penisola si contrapponevano due possenti eserciti: l'armata turca (350.000 uomini) e le forze alleate (560.000 uomini).
La campagna si concluse nel 1916 con 46.000 caduti e 86.000 feriti per gli Alleati e 60.000 morti per i Turchi. Ed è proprio in queste battaglie che si forgia la figura di Mustafà Kemal, poi detto Ataturk, il padre dei turchi.

La Grecia

Dalla penisola di Gallipoli in Turchia ripartiamo con l'intenzione di arrivare sul confine con la Grecia per attraversarlo l'indomani.
Dormiamo a Ipsila e il giorno seguente sconfiniamo in Grecia. In frontiera bisogna armarsi di pazienza per cui ci mettiamo in coda. Qui c'è la corsia preferenziale per le moto.

Questo passaggio è nel complesso meno trafficato rispetto ad altri sconfinamenti turchi, ma c'è qualcosa che non va. Non ci lasciano passare perché abbiamo lasciato in sospeso un'inezia da pagare per un pedaggio sull'autostrada di cui non ci siamo resi conto. Finalmente riusciamo a saldarlo ed entriamo in Grecia nello Yunanistan, com'è chiamato il Paese dai Turchi. Provo un sentimento di malinconia. Già mi mancano il tè, la ciorba e il calore umano di questo popolo, un po' di meno il muezzin che mi fa la sveglia il mattino. Il confine dal lato turco è blindato. Giovanissimi soldati imbracciano potenti mitra più grandi di loro.

In Grecia raggiungiamo Alessandropoli. Facciamo un giro in centro dove c'è il faro. Rivedo le donne sedute al bar, prerogativa soprattutto maschile in Turchia. Anche Alessandropoli ha un centro di addestramento per soldati presso il quale cerco di scattare alcune fotografie facendo attenzione a non essere vista.

La Bulgaria

Da qui ripartiamo con l'intenzione di sconfinare ancora in Bulgaria, così, in groppa al nostro “cavallo ferrato“ saliamo sui Rodopi e sconfiniamo a Macaza a 682 m slm. Questo passo è il più meridionale della Bulgaria e collega il Paese con il marito Egeo. È stato chiuso per molto tempo dalla Seconda guerra mondiale fino al 2013, dato che durante la Guerra fredda Bulgaria e Grecia appartenevano a schieramenti nemici. Successivamente, raggiungiamo Sofia, dove trascorriamo la notte.

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