Viaggio ai confini del Vicino Oriente - L'arrivo nella città dei profeti

La città è legata alla memoria dei profeti Abramo e Giobbe
20 Lug 2025   

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Terminata la visita ai siti archeologici, il duo Asparaggio-Hollò si dirige verso Urfa, meta di pellegrinaggio. Dopodiché, è la volta di Gazientep, zona devastata dal terremoto nel 2023.

Urfa - la città dei profeti

Finalmente raggiungiamo Urfa, la città dei profeti, carica di fascino mistico e meta di pellegrinaggio. Il luogo è legato alla memoria dei profeti Abramo e Giobbe. Grazie alla vicinanza con la Siria, la città è caratterizzata da un'atmosfera decisamente mediorientale.

Da notare la ruota gigantesca che chiudeva il luogo. Probabilmente l'hanno costruita sul posto.

Questo è il quartiere Golbasi con le carpe sacre che ricostruiscono la seguente storia: Abramo, grande profeta per l'islam, distrusse le divinità pagane di Urfa. Questo fatto scatenò l'ira del re che ordinò di bruciarlo su una pira, ma Dio intervenne e trasformò il fuoco in acqua e i carboni ardenti in carpe.

Imperdibile a Urfa è pure il grande e labirintico bazar. Sianlurfa (Urfa) è una città viva, intensa, affascinante e caratteristica, assolutamente da non perdere.

Gazientep

Il 17 luglio ripartiamo per recarci nella zona di Gazientep che è stata devastata dal terremoto del 2023. Ma prima, con la nostra moto ci rechiamo a Kilis e a Ocupilar, il paese attraverso cui i siriani sono scappati dalla dittatura e dalla guerra.

Eccoci finalmente a Gazientep, vivace e moderna che fa il verso all'Occidente e città completamente diversa da Urfa. Ci rechiamo immediatamente alla fortezza che è stata quasi completamente distrutta dal terremoto del 2023, infatti è in ricostruzione.

La fortezza di Gazientep

La fortezza di Gazientep

Facciamo un giro nel vivace centro e ripartiamo per i distretti di Islahiye e Nurdagi in cui l'ultimo terremoto ha distrutto l'80% degli edifici. Lungo il cammino rivediamo le case e i centri AFAD. Alcuni sono già stati abbandonati.
Nei villaggi della zona è tutto un cantiere. Nuove abitazioni in via di costruzione, probabilmente a spese delle singole famiglie, sorgono vicino ai container e alle tende AFAD nei cortili privati.

A Islahiye e soprattutto a Nurdagi ci sono ancora molte famiglie che vivono nei container, ma anche molte casette e condomini interi che presto saranno abitati.
Si vedono cumuli di macerie procurate dal terremoto e svettanti condomini che creeranno nuovi insediamenti abitativi al posto di quelli crollati. Altre casette unifamiliari e raggruppate so vedono sorgere come funghi un po' dappertutto ma sempre alla periferia.

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