Viaggio ai confini del Vicino Oriente - Lo spettacolo della Mesopotamia e dell'archeologia

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L'itinerario dei nostri due inviati prosegue sui confini turchi con le altre nazioni, fra una militarizzatissima Cizre a un'affascinate Mardin, fra siti neolitici e l'incredibile vista della valle mesopotamica.
Cizre
Siamo a Cizre, città lungo il confine con la Siria. Qui militari e posti di blocco insieme con il caldo sono all'ordine del giorno. Continueremo a seguire il muro finché riuscirò ad avvicinarmi. Proseguendo nel percorso diventeranno evidenti il fossato e più ordini di recinto controllati da videocamere, altane e soldati.
In questa zona noto dall'hotel che sui tetti delle case ci sono delle lenzuola sistemate ad angolo retto: la gente che non si può permettere l'aria condizionata dorme qui durante la notte. È un'abitudine che rivedo anche andando verso i siti neolitici di Kaharantepe e Kiziltepe.
Sui tetti di questo condominio ci sono più famiglie che dormono di notte. Le donne si alzano il mattino presto e raccolgono la legna.
Mardin
Particolarmente bella è Mardin, città del sud-est turco protesa sul confine con l'Iraq curdo. Dalla terrazza del bar Caffè Mesopotamia, abbarbicato sulle alture della città si gode di un magnifico paesaggio verso le pianure della Mezzaluna Fertile e sui tetti del paese. La città alterna bellezza a povertà e sporcizia.
Da Mardin proseguiamo verso siti neolitici in mezzo a zone deserte dove vivono pastori che accudiscono con perizia i loro ovini. In questa zona l'acqua è un bene prezioso che viene utilizzata e raccolta con maestria. Canali di raccolta dell'acqua si diramano dall'Eufrate e a poco a poco si perdono nei campi dove si coltivano gli ulivi.
Le pietre vengono utilizzate per delimitare campi, costruire muretti e innalzare ometti per indicare il cammino come sulle nostre montagne
Muretti di pietre e mattoncini di letame lasciati essiccare al sole anche in questa zona.
Siti archeologici - Kaharan Tepe e Gobekli Tepe
Il primo sito a cui giungiamo è Kaharantepe. La particolarità è che qui i lavori sono iniziati da circa un lustro per cui non solo è gratuito ma si vedono i reperti che rinascono a raccontarci delle nostre origini. Gli archeologi, tutti giovani, danno ordini agli operai, uomini e donne turche: i lavoratori non guadagnano molto perché alla toilette qualcuno ci chiede se abbiamo da dare loro dei soldi. Permane l'idea di uno straniero molto ricco.
In seguito proseguiamo per l'altro sito, Gobekli Tepe, considerato patrimonio UNESCO, dove orde di visitatori lo prendono d'assalto. È come estensione minore rispetto a quello visto in precedenza.
Questo è un canale d'irrigazione che deriva dall' Eufrate utilizzato per irrigare questa zona molto arida. Tolgono le pietre dalla terra e, dove possibile, coltivano. L'abbiamo incontrato mentre ci spostavamo dal primo al secondo sito.







