Viaggio ai confini del Vicino Oriente: inizia la nostra nuova rubrica

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È incominciato sabato 5 luglio, da Savigliano, il viaggio in motocicletta dei nostri due inviati: Maria Gabriella Asparaggio e Gianluigi Hollò.
Dopo il viaggio ai confini dell'Ucraina (trovate tutti gli "episodi" sul nostro sito e sul nostro canale YouTube), l'avventurosa coppia è pronta a spingersi sino in Asia, nel cosiddetto “vicino Oriente”.
La partenza e Belgrado
Sabato, giorno della partenza, abbiamo percorso 1060 km, attraversando Italia settentrionale, Slovenia e Croazia. Abbiamo dormito pochi km prima di Belgrado perché volevamo entrarci il giorno seguente. Così, domenica siamo entrati nella capitale serba anche per cercare di capire cosa stia succedendo alla luce delle recenti manifestazioni nate a seguito del crollo, a novembre, di una tettoia alla stazione di Novi Sad appena ristrutturata che ha causato 16 morti. La protesta nata dai giovani chiede di porre fine alla corruzione e al premier Vucic di indire nuove elezioni.
Belgrado si presenta tranquilla, non ci sono assembramenti, è avvolta dalla calura, mentre poche persone camminano per le strade a causa del giorno festivo. La prima cosa che mi colpisce è che la lunga fila di bandiere serbe di ingresso alla capitale che lo scorso anno si alternava a quelle russe adesso si alterna a quelle della pubblicità dell'Expo 2027. I vessilli russi sono spariti. Forte, però, è in centro la propaganda del regime come mostra il grande manifesto con i giovani soldati pronti a immolarsi per la patria, infatti, letteralmente, si legge "Serviamo la patria".
E ancora le scritte contro la NATO e per un Kosovo che deve tornare alla Serbia. Si leggono anche i nomi della Vojvodina. Kosovo vrati, “restituite il Kosovo“.
Quello che emerge è una Serbia dove la propaganda del regime è forte, dove chi è contrario viene incarcerato. Il forte nazionalismo si evince anche dai colori nazionali delle barriere sull'autostrada.
Emerge anche, dall'altra, una Serbia povera: all'autogrill venditori ambulanti ti assillano e c'è chi raccoglie lattine nella spazzatura.
Dalla Serbia abbiamo sconfinato in Bulgaria a Dimitrovgrad-Kalotina, dove ogni anno ci sono code immense sotto un sole rovente. Siamo vicini al confine turco. Abbiamo percorso 840 km. In totale siamo a 1900 km percorsi in due giorni.
Turchia
Abbiamo ripercorso a Istanbul sul Bosforo (lo stretto fra il mar di Marmara e il mar Nero) il moderno e imponente ponte strallato autostradale Yavuts Sultan Selim Coprusu che collega celermente la sponda europea a quella anatolica. Il ponte è alto 322 m ed è largo 59 m ed è stato iniziato a settembre 2012 e terminato nell'agosto 2016. Questo ponte raggiunge vari record: è in assoluto il più largo del mondo è il più alto nella classe dei ponti strallati inclinati; è il ponte sospeso con la seconda torre più alta fra tutte le classi di ponti; il più lungo ponte ferroviario sospeso con una campata principale di 1408 m e la 9^ campata centrale più lunga fra tutti i ponti sospesi. È la terza tangenziale di Istanbul. Percorrerlo ogni volta è davvero un'emozione con il forte vento sempre presente nella zona.

