Il Patto civico per la Granda punta a replicare il suo modello altrove

La tounrée della nuova associazione politica ha fatto tappa in sala Miretti
09 Lug 2025   

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Savigliano e Mondovì potrebbero aver fatto scuola: il Patto civico per la Granda punta a replicare il modello che ha portato – con esperienze diverse, tipiche delle due città – Antonello Portera e Luca Robaldo a diventare primi cittadini. Una politica di buone idee “che non hanno colore” (leggasi: che non sono ideologicamente buone perché appartengono ad un partito o, viceversa, cattive perché vengono da un altro), moderata, pragmatica e di buon senso.

Ha fatto tappa giovedì scorso, alla sala Miretti, la tournée della nuova associazione politica il cui comitato promotore è presieduto dal consigliere comunale saviglianese Alberto Pettavino e che conta proprio su Robaldo in Provincia (ente di cui è presidente) e sull’assessore Marco Gallo in Regione.

I princìpi su cui si basa il sodalizio politico si trovano già nelle tre parole del nome. «Il nostro è un patto – hanno spiegato Pettavino e Robaldo – perché è un accordo tra persone che si ritrovano nelle buone idee. È civico perché, pur non essendo contro i partiti (ognuno è libero di avere la tessera che vuole), antepone alle ideologie il lavoro per i cittadini e per il territorio. È per la Granda, perché oggi non esiste più il campanilismo: i Comuni devono andare avanti a braccetto».

di Guido Martini

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