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Nel pomeriggio di domenica 5 ottobre, l’amministrazione comunale di Cavallermaggiore ha chiuso un cerchio. Dopo ben quattro anni, attraverso le mani del capogruppo di maggioranza Luca Blengino, è stata consegnata la pergamena della cittadinanza onoraria all’attivista egiziano Patrick Zaki, in occasione di un suo intervento a Saluzzo.
La decisione di tale onorificenza era stata presa il 5 agosto del 2021 quando il giovane, studente presso l’università di Bologna, era stato arrestato senza processo da più di un anno da parte delle autorità egiziane. Dopo 22 mesi, l’attivista per i diritti umani era stato infine rilasciato e poi graziato dal presidente egiziano Al-Sisi.
«Sono molto felice e contento di essere qui – ha affermato Patrick Zaki –. Questa onorificenza va a tutte le persone ingiustamente in carcere che spesso perdono la speranza. Il valore di tale gesto aumenta con il fatto che arriva da una piccola città. La popolazione, in questi casi, senza la spinta dei grandi media, ha fatto un gesto di grande significato che può spostare le montagne».
L’attivista, vicino alle minoranze cristiane copte e in opposizione al regime egiziano, era stato accusato di diffusione di notizie false e incitamento alla protesta tramite articoli e post sui social e durante i primi interrogatori aveva denunciato torture e maltrattamenti. La sua detenzione preventiva è stata prorogata più volte, suscitando una vasta mobilitazione internazionale: università, Ong, istituzioni italiane e cittadini hanno chiesto la sua liberazione, rendendolo un simbolo della lotta per i diritti umani. Molti Consigli comunali, tra cui quello di Bologna, hanno approvato mozioni per conferirgli la cittadinanza onoraria, come gesto simbolico di solidarietà e per tenere alta l’attenzione pubblica sulla sua detenzione. Tra le varie attività, hanno sollecitato il governo italiano a intervenire diplomaticamente, contribuendo così a mantenere viva la pressione sull’Egitto.
di Federico Mattio



