La fucina Martinetto è ancora alla ricerca di un acquirente

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Sulle rive della bealera Macra Vecchia, c’è un luogo che racconta oltre due secoli e mezzo di lavoro, innovazione e vita di comunità: la fucina Martinetto. Oggi appartiene a Giovanni Castagnotto, 94 anni, che ne ha ereditato la proprietà dai cugini Nino (Giacomo) e Maria Alessandria. L’edificio, in vendita da circa un anno e mezzo, ha attirato l’interesse di alcuni racconigesi e non solo, ma al momento non ha ancora trovato un acquirente.
Un po' di storia
Il Martinetto è molto più di un edificio: è un simbolo di fatica, sacrifici e ingegno, ora segnato dal tempo e dall’abbandono. Nonostante ciò, oggi Giacomo, figlio di Giovanni, ne cura con dedizione la manutenzione esterna. Negli anni passati, gli ex sindaci Marinetti e Brunetti avevano proposto di trasformarlo in un museo, creando una tappa preziosa del percorso turistico cittadino, insieme al castello, al centro cicogne e al museo della seta, ma il progetto non si è mai concretizzato.
«Abbiamo ricevuto tante persone interessate, anche da chi avrebbe voluto preservarne l’aspetto storico - racconta Giacomo - L’ideale sarebbe un amante della storia capace di riportarlo all’antico splendore. Anche un piccolo ristorante non sarebbe male. Le idee ci sono, ma l’impegno economico è grande e, col passare del tempo le condizioni dell’edificio peggiorano».
È bene ricordare che il Martinetto è uno di quei luoghi che rappresenta una pagina significativa della storia cittadina, fatta di passaggi di proprietà, di periodi di inattività e di grande lavoro e innovazioni.
Oggi la fucina del Martinetto e la casa restano in attesa di un acquirente, di un progetto, ma soprattutto di una nuova vita che restituisca a Racconigi un capitolo importante della sua memoria storica.
di Viviana Cappelli
