No, in viale Del Sole non è ancora arrivato l'autunno, anche se lo sembra

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C’è un angolo di Savigliano dove è già autunno. Parliamo del doppio filare di ippocastani che costeggia viale Del Sole, uno dei camminamenti di parco Graneris, la storica “piazza d’armi” cittadina. Foglie secche e cadenti, chiome marroni in mezzo ad alberi verdeggianti: cos’è successo? Se lo sono chiesti in molti, in questi giorni, passando di lì e alzando il naso verso il cielo.
È colpa di un insetto, di un fungo e di una fisiopatia. “Nessun allarme” afferma il Comune in una nota stampa diffusa lunedì, che continua: “Come segnalato da alcuni cittadini, gli alberi di ippocastano nei pressi di piazza d’armi presentano in questo periodo foglie che seccano e cadono a terra. La causa è l’aggressione dell’insetto minatore fogliare Cameraria ohridella, del fungo Guignardia (Antracnosi) e del bruciore fisiologico, che è una fisiopatia. Gli insettini non creano alcun problema all’uomo, così come la malattia non crea danni all’albero, solo problemi temporanei e recuperabili”.
Ad evidenziarlo è l’esperto Daniele Pecollo, dottore forestale ed ambientale interpellato dal Comune di Savigliano. «In passato – spiega – si eseguivano trattamenti con la tecnica dell’endoterapia, cioè tramite l’iniezione mediante flebo di prodotti antiparassitari nei tronchi degli alberi. Per motivi come la tutela della biodiversità e della salute dei cittadini, e visto che le patologie fogliari non danneggiano né l’albero, né l’uomo, tale soluzione è stata scartata. Studi scientifici internazionali, inoltre, hanno dimostrato come l’endoterapia causi danni al sistema xilematico degli alberi (lo xilema è il tessuto che trasporta acqua e sali minerali dalle radici alle foglie, ndr), causando ferite di difficile cicatrizzazione, necrosi cambiali e interruzioni del flusso linfatico». Dunque, non ci sarà nessun trattamento sugli ippocastani, poiché “non c’è nulla di cui preoccuparsi” ribadisce il Comune.
In questi giorni alcuni chiedono anche notizie sul “bruco americano” – l’ifantria – un insetto di cui abbiamo già parlato più volte su queste colonne. Il Comune dice che non c’è “nulla di cui preoccuparsi” anche per i peri da fiore, gli aceri negundi ed altre essenze colpite dal bruco a stelle e strisce. Bruco che non va confuso con la processionaria – la larva ha un aspetto simile – poiché tale lepidottero è “totalmente innocuo per l’uomo e per gli animali”. In caso di forti attacchi alle foglie, i privati possono ricorrere a prodotti a base di Bacillus thuringiensis, “ma nelle aree pubbliche non è possibile intervenire – conclude il Comune – in quanto il parassita non rappresenta un rischio sanitario”.
