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Riguarda le trasfusioni domiciliari il primo progetto sostenuto concretamente dalla neonata Fondazione ospedale di Savigliano, Saluzzo e Fossano, che unisce nove soci fondatori privati in un’azione di sostegno alla sanità territoriale, preparatoria alla realizzazione del nuovo nosocomio dell’Asl Cuneo Uno.
Il Consiglio di amministrazione mercoledì scorso ha deciso di voler perseguire un obiettivo che risponde ad un’esigenza sentita sul territorio, in particolare da parte dei soggetti più fragili, che hanno difficoltà di spostamento o che sono residenti in aree periferiche. Con lo stanziamento disposto giovedì 12 giugno, l’Asl Cuneo Uno d’ora in avanti potrà integrare all’ematologo in ospedale una seconda figura itinerante che raggiungerà direttamente la residenza del paziente.
«Assistere il paziente a domicilio è da sempre un nostro obiettivo – dichiara il direttore generale dell’Asl Cuneo Uno, Giuseppe Guerra – e rientra nella gestione della cronicità, compito peraltro non semplice su un territorio molto vasto, con 173 Comuni e oltre 413mila abitanti. La cura e l’assistenza a domicilio consentono di migliorare il comfort del paziente e offrire altresì un contributo ai familiari o ai care-giver (chi si occupa delle persone fragili, ndr). Sono pertanto grato alla Fondazione per il sostegno al progetto trasfusioni a domicilio, che mi auguro divenga una buona pratica da esportare».
Il programma, attivo in via sperimentale sino a fine anno, prevede fino a 100 prestazioni domiciliari con l’intento di mantenere ed eventualmente ampliare il servizio. Intanto, i prossimi mesi saranno fondamentali per raccogliere le informazioni utili a “tararlo”, capendo in quali contesti e territori si originano le esigenze del servizio, che saranno verificate dagli uffici dell’Asl e condivise con i vertici della Fondazione.
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