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È mancata martedì 25 marzo la pittrice Maria Rosa Ravera Aira, 100 anni compiuti lo scorso 25 agosto.
Era nata a Savigliano da Valerio Modesto e da Elisabetta Berton Mussano, entrambi originari di Ivrea. La coppia, tra gli anni Venti e Trenta del secolo scorso, gestì in Savigliano prima il Caffè Santa Rosa (ora Sabocafé) e poi il Caffè Ravera in via Roma (oggi Vineria Il Roma). La famiglia, successivamente, si trasferì a Cuneo. Dopo gli studi magistrali, Maria Rosa conseguì la maturità artistica all’Accademia Albertina di Torino, insegnando educazione artistica alle medie di Torino. Seguace di Casorati, sin dal secondo dopoguerra si era affermata come abile acquerellista e attenta paesaggista.
Era anche ceramista ed abile ritrattista: tra i suoi soggetti saviglianesi ricordiamo il professor Antonino Olmo e l’abate Nicola Benso. Dal 1978 era residente a Busca, ma il legame con Savigliano è sempre rimasto presente, tant’è che alcune sue opere sono state donate al Museo civico che, nel 2019, le aveva dedicato una mostra per il 95° compleanno.
L’Amministrazione comunale, il sindaco Antonello Portera, l’assessore alla cultura Roberto Giorsino e la direttrice Silvia Olivero e tutto il personale del Museo Civico-Gipsoteca desiderano ricordarla in quanto «ha voluto condividere con la sua città natale la sua arte luminosa e delicata. Le più sentite condoglianze ai parenti e a quanti l’hanno conosciuta e apprezzata. Riposi in pace».
Il funerale dell’artista è stato celebrato giovedì scorso a Busca.