Sono cominciati i lavori alla chiesa della Confraternita

La struttura era finita in graduatoria tra i 273 interventi approvati nell’ambito del “Progetto Bellezza”
14 Feb 2025   

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Sono partiti nei giorni scorsi i lavori, appaltati all’impresa edile Tomatis di Levaldigi, alla chiesa della Confraternita di Ruffia.
La struttura era finita in graduatoria tra i 273 interventi approvati nel 2018 nell’ambito del “Progetto Bellezza. Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati”. Un piano da 150 milioni di euro voluto dall’ex premier Matteo Renzi per progetti che valorizzassero i piccoli luoghi.

«Siamo contenti di essere una delle cinque “bellezze” della Granda (le altre sono il museo storico etnografico di Clavesana, i centri storici di Castelletto Uzzone e di Scagnello, l’ala del mercato e il centro culturale di Ceresole d’Alba, ndr) – aveva evidenziato l’allora sindaco Giampiero Boaglio, attuale vicesindaco –. La nostra Confraternita è stata segnalata per la ristrutturazione, anche se già oggetto di alcuni lavori, in quanto elemento di notevole interesse e pregio storico-architettonico per la comunità».

Grazie a questi soldi, l’iniziativa è andata avanti e con un contributo della Regione Piemonte - pari a 180 mila euro - questi lavori riguardano le opere di restauro e di rifunzionalizzazione dell’ex chiesa, tra cui il rifacimento degli interni, l’allestimento degli impianti audiofonici ed elettrici, la decorazione interna ed esterna. Una volta conclusi, la Confraternita sarà sede espositiva per la promozione di prodotti tipici e per la valorizzazione delle attività del paese.
Negli anni scorsi fu proprio il Consiglio comunale a decidere di “tenere in vita” la Confraternita, stipulando con la curia saluzzese un comodato gratuito. Ed è già stato realizzato un primo lotto di interventi di messa in sicurezza con importanti lavori di rinforzo delle fondamenta e di rifacimento integrale del tetto. E poi, grazie a un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, si è potuto affrontare un ulteriore intervento con cui i locali si sono potuti rendere usufruibili grazie all’installazione del risaldamento a pavimento.

di Paolo Biancardi