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Donare una parte di sé per aiutare chi si ama. È quello che è accaduto a un giovane papà greco che si è fatto asportare parte del proprio fegato per darlo alla sua piccola figlia di 11 mesi, affetta da una grave malformazione, salvandole la vita. L’operazione è avvenuta all’ospedale Molinette di Torino, a fine dicembre 2024, anche per mano del saviglianese Davide Cussa, membro dell’équipe del dottor Renato Romagnoli.
«Il trapianto da donatore vivente su un paziente pediatrico si fa da anni alle Molinette – spiega il nostro concittadino – ma questo è stato il primo caso in Piemonte all’interno di una convenzione bilaterale Italia-Grecia che di solito era destinata al Bambino Gesù di Roma».
Dopo la richiesta inoltrata dal paese ellenico alla nostra capitale, la bambina è stata inserita nella lista d’attesa nazionale italiana per trapianto di fegato pediatrico. Dopo una ventina di giorni senza aver ricevuto valide offerte di donazione da soggetto deceduto, il papà della bimba ha fermamente deciso di donare la parte di fegato necessaria per salvare la vita di sua figlia.
Non è stata una passeggiata. «L’intervento è risultato complicato per tre motivi – spiega il dottor Cussa – in primis, perché si lavora in due sale in contemporanea, richiedendo il coinvolgimento di tante persone; poi, perché prelevare un organo da un donatore vivente e sano richiede un’attenzione ancor più particolare; infine, perché la bimba era molto piccola, pesava 6 chili ed era malnutrita per via della malattia».
Attualmente (3 gennaio) entrambi i pazienti operati stanno bene: il coraggioso papà è stato dimesso, mentre la figlia è in riabilitazione. «Entrambi potranno fare una vita assolutamente normale – conclude il medico saviglianese, specializzatosi in Scozia –. Abbiamo già in lista un altro bambino dalla Grecia e la richiesta di valutazione di altri bimbi per le prossime settimane: per le Molinette si tratta dell’inizio di una nuova convenzione».
di Alessio Bessone