Addio ad Antonio, arrivò in città da una frazione e lavorò in Biraghi

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È mancato lo scorso 1° ottobre Antonio Giraudo, 83 anni.
Nato a Madonna delle Grazie, una frazione di Rossana, a dodici anni, dopo la scuola dell’obbligo, andò a lavorare in una cascina a Costigliole Saluzzo. Erano altri tempi e Antonio poteva vedere i genitori solo una volta alla settimana, quando si recava a trovarli in bicicletta (trascorse anche un periodo di un mese senza tornare mai a casa).
Una volta cresciuto, trovò lavoro a Torino, alla Fiat, industria che lo inviò anche lontano in trasferta, a Cagliari e a Gela (provincia di Caltanissetta, in Sicilia).
In seguito passò al caseificio Biraghi di Cavallermaggiore come operaio manutentore. All’epoca, soggiornava in città presso l’albergo Italia dove conobbe il veterinario Luigi Revelli, di cui divenne amico. Nella nostra città lo raggiunse anche la sorella Rosalia che sposò poi il signor Fortunato, attivo come fotografo nella nostra città.
Il 1° giugno del 1965 Antonio celebrò le nozze con Teresa, originaria di Rivaira ed anch’ella impiegata alla ditta Biraghi. Dal matrimonio nacquero i due figli Alessandra e Massimo. Anche dopo la pensione, raggiunta a 53 anni, Antonio continuò ad aiutare in campagna. Tra le sue passioni c’erano la cura dell’orto, le belle automobili ed i viaggi, che ebbe l’opportunità di fare soprattutto da pensionato. Persona attiva, lo si vedeva spesso sulla sua bicicletta.
Gran lavoratore e persona seria, i familiari lo ricordano come un papà che credeva nei valori, nel senso del dovere e nella famiglia e che ha lasciato una grande lezione: «Portare a termine tutti i compiti nel miglior modo possibile per essere in pace con sé stessi».
Lascia la moglie Teresa, i figli Alessandra, architetto e presidente del Comitato permanente per la tutela del patrimonio culturale di Cavallermaggiore, Massimo con Margherita e la nipote Nicole alla quale era molto legato.
Il funerale è stato celebrato venerdì scorso, 4 ottobre, nella chiesa di San Michele. Antonio riposerà nel cimitero di Cavallermaggiore. La redazione de Il Saviglianese porge alla famiglia sentite condoglianze.
di Luca Martini
