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Sabato 14 settembre, alla messa delle 18 in San Michele, con successivo rinfresco sotto l’ala comunale, il parroco (e rettore del santuario) don Beppe Brunato festeggia i 50 anni di sacerdozio.
Di origine veneta, ha risieduto a lungo a Vinovo, nel Torinese, dove il papà si spostò a lavorare negli anni Cinquanta e portò con sé la famiglia. Ha compiuto gli studi regolari e di teologia ed è stato ordinato sacerdote il 14 settembre 1974, a Vinovo, dal cardinale Michele Pellegrino. Dopo le esperienze come vicecurato nelle parrocchie di S. Giorgio a Torino e di S. Matteo a Moncalieri è diventato prima parroco di Poirino e poi di Settimo, dove è rimasto per dieci anni. Dagli anni ‘70 si è dedicato anche all’insegnamento. Nell’autunno del 1997, quando aveva 49 anni, arrivò nella nostra città, al posto di don Renzo Gariglio.
Ci racconta com’è arrivata la “chiamata” a diventare prete?
Quand’ero ragazzo, all’oratorio di Vinovo, il parroco aveva chiesto a me e ad altri giovani di aiutarlo. Ed io, poco per volta, ho iniziato a capire che quella potesse essere la mia strada. Avevo 19 anni. I miei genitori non pensavano che sarei diventato prete, tant’è che mio padre costruì una casa con un alloggio anche per me, nel caso mi fossi sposato.
di Guido Martini
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