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C’è anche uno studente dell’istituto comprensivo Cravetta-Marconi di Savigliano sul secondo gradino più alto del mondo. Tra i convocati della Nazionale Italiana Sordi di pallavolo era presente anche Lorenzo Cavasin, classe 2004, autore insieme ai suoi compagni di una cavalcata pazzesca ai Mondiali che si sono tenuti a Okinawa (Giappone). Una cavalcata iniziata venerdì 22 giugno, con una prima convincente vittoria sull’India, e passata per i due restanti impegni del girone, Stati Uniti d’America e Turchia, che hanno permesso agli Azzurri di scontrarsi prima coi padroni di casa del Giappone ai quarti di finale e poi con l’Ucraina in semifinale. Contro gli est-europei, la nostra Nazionale ha strappato uno storico 3-2, utile per ritornare in finale quasi vent’anni dopo l’ultima volta. Nella finale di domenica 30 giugno, l’Italia ha nuovamente sfidato la Turchia – già incontrata ai gironi – ma per Cavasin e compagni è arrivata una sconfitta, valsa comunque un’importantissima medaglia d’argento.
Uno sforzo grandioso prima dell’ultimo, grande appuntamento: l’orale della maturità di lunedì 8 luglio.
Più ansia per la finale Mondiale o per l’orale della maturità?
«Sono una persona abbastanza tranquilla, quando so che c’è un obiettivo da raggiungere cerco di dare il possibile, anche se l’ansietta e l’emozione ci sono sempre, sia chiaro. Arrivare in fondo è stato bellissimo, ma mentalmente non mi sembrava nemmeno una finale, ero molto tranquillo e spero che sia stata la prima di tante. Ho più ansia per la maturità, perché è la fine di un percorso, di una parte della nostra vita. Dopo la maturità ci sarà l’università, è pur sempre scuola ma sarà un altro mondo. Si tratta di due emozioni diverse e bellissime, tuttavia, quella che mi mette più apprensione è l’esame di Stato, da cui vorrei uscire con il massimo possibile. Università? Probabilmente frequenterò qualcosa online (sempre legato a Grafica e Comunicazione) perché l’anno prossimo sarò a giocare a Modica».
di Alessio Bessone
L’INTERVISTA COMPLETA ALL’INTERNO DEL GIORNALE.
