Il malcostume di qualcuno ha danneggiato un salice secolare

L'antico albero, lungo la strada della Sanità, ha sempre fornito ristoro ai passanti e rifugio agli animali

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Da anni un vecchio salice regalava la sua ombra a passanti e ciclisti saviglianesi che, lungo la strada della Sanità, usavano quel luogo di sosta e refrigerio prima di arrivare al Santuario. Era uno dei pochi, forse l’unico, albero lungo la ciclabile che con i suoi lunghi e sottili rami, a mo’ di chioma tondeggiante, dava sempre un po’ di tregua agli effetti del solleone estivo.

In queste settimane, il malcostume di qualcuno o la cattiva abitudine di parcheggiare lungo la ciclabile con qualche manovra sfuggita di mano, hanno danneggiato, forse irrimediabilmente, uno straordinario esemplare di salice, messo a dimora dalla famiglia Miretti fra il 1895 e il 1896 in regione “Bec d’Ania”.

«Come i gatti, i salici hanno mille vite e risorse – spiega Giovanni Badino, guardia ecologica provinciale –. La speranza è che questo anziano salice sopravviva ancora alla poca attenzione e riconoscenza dell’uomo, per continuare a dare ossigeno e ombra. La sua presenza impone quindi di rivolgere a tutti un importante appello: curate e piantate nuovi alberi per rendere la nostra campagna più ricca e più bella!».

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