Il bar Taipei ha gareggiato con i migliori pizzaioli del mondo

Nella cornice di "Pizza senza frontiere 2024"

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«Non abbiamo vinto ma ci siamo difesi».

È il commento soddisfatto di Antonio Pulito, gestore del bar Taipei che ha preso parte, a Rimini, all’edizione 2024 di “Pizza senza frontiere”, la manifestazione culinaria che proclama i campioni del mondo della pizza. Antonio vi ha preso parte assieme a suo figlio Davide, nelle giornate di lunedì 19 e martedì 20 febbraio, per confrontarsi con i migliori pizzaioli del globo: in rappresentanza dell’unico locale del Cuneese a competere al campionato mondiale, padre e figlio hanno partecipato alle categorie “Pizza in teglia” e “Pizza e cocktail” non vincendo, certo, ma differenziandosi da tutti gli altri, avendo portato un prodotto realizzato totalmente con ingredienti tipici del nostro territorio.

«Gli altri concorrenti, che vantano grandi curriculum e conoscono meglio i meccanismi, hanno presentato produzioni più sofisticate – spiega Antonio – La pizza al padellino che abbiamo proposto noi è tipica della tradizione culinaria torinese ed è piaciuta (anche) per il suo contrasto fra sofficità interna e croccantezza esterna; realizzata con farina del molino Chiavazza, l’abbiamo condita con toma al tartufo, mozzarella, rucola, rose di prosciutto di Cuneo, ricoperta di fonduta di toma e salsiccia di Bra, un mix utile a descrivere il territorio in tutta la sua corposità. Il cocktail, invece, di nostra invenzione, è stato fatto con Gin Engine di Cortemilia, aromatizzato con Vermut di Calissano e Italicus di Mulassano, ornato con un fiore di cappero e una foglia di basilico per conferire un aspetto secco e corposo».

«Avevamo 10 minuti per preparare i due piatti – continua il gestore del locale di piazza Cavour –. Io mi sono occupato della pizza, mentre mio figlio del cocktail, ed eravamo esaminati da quattro giudici». Proprio il massimo dei voti e i complimenti da parte di uno dei giudici, Giuseppe Francese (originario di Asti), ed il confronto con i maestri della pizza hanno rappresentato un notevole stimolo per Antonio e Davide, che non si nascondono: «Vogliamo insistere e partecipare alla prossima edizione».

«Fanno benissimo a ripresentarsi; Antonio e Davide hanno capito lo spirito della manifestazione e hanno l’autorevolezza di poter abbinare un cocktail a una pizza – commenta Giuseppe Francese –. A loro ho dato il massimo dei punti possibili e ho detto che il presidente della Regione Cirio avrebbe dovuto premiarli, perché hanno portato prodotti di promozione del territorio: la pizza aveva un impasto molto buono, la farcitura era equilibrata e non stravolgeva il contenuto, assaggiarla mi ha dato la sensazione di “mangiare il territorio”. Prodotti esclusivamente piemontesi un handicap? No, con oltre 40 nazioni presenti c’era tanta varietà, gli elementi che ha usato hanno creato un buon connubio».

di Alessio Bessone

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