Un malore o una tragica fatalità: sono queste, al momento, le cause più probabili per spiegare la morte di Iris Rittà, 63 anni, trovata la mattina di sabato scorso 16 dicembre in una bealera, nei pressi di via Vittorio Emanuele III, nella zona del campo sportivo. Dopo che i passanti avevano lanciato l’allarme, è toccato ai Vigili del fuoco, con la squadra dei volontari cittadini, calarsi nel rio e recuperare il corpo ormai esanime.
Secondo le prime ricostruzioni – le indagini sono condotte dai Carabinieri di Racconigi e dai colleghi della Compagnia di Savigliano diretta dal maggiore Luca Giacolla – la sera prima la donna era andata alla cena di leva e poi, secondo le testimonianze raccolte, era tornata a casa.
Sabato mattina gli inquirenti hanno trovato il cancello aperto, ma a una prima ricostruzione non sarebbe mai rientrata nell’abitazione. Alcuni testimoni riferirebbero di aver sentito nella notte un cane abbaiare. Tra le ipotesi, c’è anche quella che la donna sia scivolata mentre era a passeggio con il proprio cane o – molto più probabilmente – che, al momento dell’apertura del cancello, l’animale sia scappato e che lei, nel cercare di recuperarlo, sia caduta nella bealera. Al vaglio anche la possibilità che la donna sia stata colta da un malore mentre passeggiava accanto al corso d’acqua.
Secondo i primi accertamenti del medico legale, la causa della morte potrebbe essere un malore o l’assideramento mentre, al momento, è escluso l’annegamento.
di Paolo Biancardi