Convenzione fra cinque paesi per gestire il reticolo idrografico

Cavallermaggiore ne sarà la capofila

I Comuni del nostro territorio si uniscono per gestire il reticolo idrografico minore, ossia le bealere. Cavallermaggiore, la cittadina più a valle, è capofila della convenzione che la unirà a Savigliano, Marene, Monasterolo e Genola. È questa, secondo la classificazione della Regione, l’area “saviglianese” nella quale costituire un “consorzio di secondo livello”, cioè superiore ai vari consorzi che gestiscono le bealere nei diversi Comuni. Questo perché lavori di manutenzione oppure interventi di emergenza vanno studiati su tutta l’asta dei corsi d’acqua per essere efficaci. E questi corsi d’acqua spesso e volentieri attraversano più Comuni.
Cavallermaggiore ha votato all’unanimità il provvedimento nel corso del Consiglio comunale di lunedì 27 novembre scorso; così ha fatto Savigliano pochi giorni prima e così faranno tutti i Comuni interessati. Per finanziare l’operazione, Savigliano metterà la cifra più grossa, 15.000 euro, Cavallermaggiore 5.000, Marene, Monasterolo e Genola 1.000 a testa.

«Negli anni – ha spiegato il sindaco Davide Sannazzaro – ci siamo resi conto di non conoscere a fondo il reticolo idrografico del territorio. Ultimamente, in caso di alluvioni, i danni maggiori sono arrivati dai rii minori e non dai grandi torrenti, sui quali stiamo operando per le arginature. La Regione ha diviso il territorio in consorzi di secondo livello, che uniscono quelli di primo livello. Attualmente quello del Saviglianese è solamente formato dai consorzi di Cavallermaggiore che hanno già scelto di mettersi insieme, ma governa solo una fetta piccola del territorio saviglianese che invece è formato da Savigliano, Cavallermaggiore, Monasterolo, metà del territorio di Marene e metà di quello di Genola».

La gestione delle bealere è un problema di tutti.

ULTERIORI DETTAGLI ALL’INTERNO DEL GIORNALE.

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