Che effetto le fa, oggi che alcuni suoi amici del centrodestra sono alla guida della città nel “Progetto civico” di Portera, presentare interrogazioni a chi è sempre stato dalla sua parte?
Mi fa sicuramente effetto. Prima, quando governava il centrosinistra, c’era più rivalità. È paradossale, ma la mia prima interrogazione è stata contro il rialzo degli argini sul Mellea: l’ho fatta a Portera, che quando era in minoranza col Movimento 5 Stelle, aveva votato «no», come me. Ora capisco però che su certe questioni ha le mani legate da quanto già deciso dai suoi predecessori.
Lei è stato sempre all’opposizione di Giunte di centrosinistra. Ora cosa è cambiato?
Ammetto che adesso le mie interrogazioni riguardano solo i temi concreti, mentre prima – a volte – mi succedeva anche di farne qualcuna solo per fare ostruzionismo.
Senta, ma alla luce di questo atteggiamento, perché l’anno scorso non ha aderito anche lei al rassemblement Portera?
Come Fratelli d’Italia non siamo stati subito coinvolti da quel progetto. Poi sono sorti due problemi: il primo è che un partito della nostra coalizione non voleva Portera come candidato; il secondo è che, viceversa, Portera non voleva con sé liste di partito. Anche se a Savigliano in molti avrebbero optato per formare una lista civica, il partito ci ha chiesto di presentarci con il simbolo di FdI, per non rompere la coalizione di centrodestra. In fin dei conti, non è andata così male: l’obiettivo di interrompere i 27 anni di governo del centrosinistra cittadino è stato comunque raggiunto.
di Guido Martini
L’INYERVISTA COMPLETA ALL’INTERNO DEL GIORNALE.