Il dormitorio cittadino – com’è familiarmente chiamato – fin dalla sua origine allestito nei locali al piano interrato dati in comodato gratuito da Oasi Giovani in via Allione, partirà il prossimo lunedì 6 novembre (un mese prima rispetto al passato) e chiuderà ad aprile. «Speriamo che quest’anno nulla accada (il chiaro riferimento è all’emergenza sanitaria del Covid che ha caratterizzato gli ultimi inverni, ndr) – fanno sapere da Caritas interparrocchiale, Croce Rossa e Comunità Papa Giovanni XXIII che organizzano l’iniziativa –. Questo è un progetto particolarmente sentito dalla nostra comunità e da quest’anno la gestione della struttura sarà in capo alla cooperativa “Il dono”, braccio operativo della nostra Caritas».
Il limite massimo di accoglienza è di 15 ospiti fra uomini e donne e in nessun caso sarà possibile derogare a tale limite. Una delle stanze, come già in passato, sarà riservata alle donne, con due letti.
Un numero che potrebbe non bastare; ciò che spaventa non è tanto il rigore delle notti, quanto piuttosto il fatto che sempre più persone stanno scivolando verso il basso, a livello di povertà, e devono rivolgersi ai servizi di solidarietà che il nostro territorio sta portando avanti. Come appunto è quello dell’accoglienza notturna: a proposito, quanti sanno che per trascorrere una notte al caldo al dormitorio cittadino non è richiesta la residenza nella nostra città?
L’apertura serale sarà alle ore 19.30 con ingresso degli ospiti fino alle ore 21, dopo il pranzo o la cena alla casa di prima accoglienza della Papa Giovanni XXIII («fa da filtro» dicono i volontari). Le cautele per la pandemia non sono comunque finite.
di Paolo Biancardi
ULTERIORI DETTAGLI ALL’INTERNO DEL GIORNALE DI MERCOLEDÌ 25 OTTOBRE.