Mentre la maggior parte delle persone ha trascorso i mesi estivi in vacanza o sta programmando le prossime gite natalizie, Nadia, Elena e Valentina appartengono a quella categoria di lavoratori che sa bene quanto il loro lavoro non lasci molto spazio al tempo libero. Loro tre sono parte, infatti, di quel gruppo di donne del territorio che ha deciso di dedicarsi a tempo pieno all’agricoltura.
Ragazze con corporature normali, ma con tanta determinazione per riuscire in una professione ancora oggi considerata maschile che loro, con passione e con il sorriso, portano avanti ogni giorno, fiere di essere contadine a tutti gli effetti.
La prima la troviamo sulla strada per Caramagna, è Nadia Sapino, 24 anni, diplomata all’istituto agrario di Lombriasco, laureata in produzioni animali a Grugliasco. Nadia è cresciuta lì, nell’azienda agricola di papà Massimo, con le vacche frisone da latte, galline e conigli ed è lì che passa le giornate portando avanti una passione che ha sin da piccola, quando voleva fare la veterinaria, quando il papà la portava nella stalla a dare da mangiare agli animali, sui trattori e nei campi. Nadia inizia la giornata alle 6 con la prima tappa nella stalla per dare la colazione alle mucche e controllare che tutto sia in regola, dà un’occhiata alla vitellaia e alle manzette, per passare poi ai lavori nei campi fino intorno alle 20. Il tempo libero è sempre poco, ma riesce a ritagliare spazio per stare insieme ad amici, per gli appuntamenti con la banda cittadina, (dove suona la tromba) e per quei tre o quattro giorni in estate per le vacanze.
Poco distante, nell’azienda agricola Domenico e Dario, in frazione Oia, incontriamo Elena Osella, 26 anni, diplomata all’agraria di Carmagnola: anche lei dedica gran parte del suo tempo a tutte quelle operazioni che una classica azienda zootecnica richiede; anche lei ha seguito la sua passione per l’agricoltura e il suo amore per gli animali. Cresce aiutando papà e lo zio, invitando con orgoglio i compagni per mostrare i vitellini o i coniglietti appena nati e oggi conduce egregiamente un lavoro che inizia all’alba e finisce dopo il tramonto, che riduce il tempo libero e che poco tempo fa, dopo due anni, le ha “concesso” una breve vacanza.
Il tempo libero non è molto, ma quando si ama quello che si fa, quando ci si alza felici della giornata che ti aspetta, la cosa non pesa, e lo sa bene anche la mamma contadina Valentina Monetti, 29 anni, che incontriamo in località Berroni dove, terminati gli studi presso l’istituto superiore aziendale di Carmagnola, decide di affiancare il papà, e oggi il marito, nell’azienda agricola famigliare. Valentina, nonostante i nuovi impegni dell’essere diventata un genitore, bagna e semina i campi, guida il trattore, si occupa delle galline e delle mucche, e, alla sera, di tutta la parte burocratica. Un lavoro che nel periodo adolescenziale ha creato in lei alcune insicurezze poi superate grazie ai buoni consigli delle amiche.
Un lavoro, impegnativo, faticoso per le donne come per gli uomini, ci assicurano le ragazze, un lavoro all’aperto, in mezzo alla natura in cui ci si sporca e non ci si annoia mai, con cui oggi le ragazze, pur mantenendo la loro femminilità sotto tutti gli aspetti, sfatano il mito di un tempo, quando i contadini attendevano l’arrivo dei figli maschi per avere un aiuto nei campi.
di Viviana Cappelli