Una tempesta, o meglio un vero e proprio tsunami politico-mediatico si è abbattuto nei giorni scorsi sulla nostra città, portando al centro delle cronache locali e nazionali i tre soggetti coinvolti nella prima serata – quella di venerdì 25 agosto scorso – dei festeggiamenti del borgo Macra, da poco tempo conclusi: il Comitato organizzatore della festa, Radio Gran Paradiso, animatrice dell’evento e l’amministrazione comunale che ha concesso il patrocinio.
Seguendo l’ordine degli avvenimenti, nel tardo pomeriggio di venerdì 1° settembre il quotidiano online Targatocn ha pubblicato una testimonianza anonima di una madre che denunciava la presenza di adesivi con scritte oscene e volgari alla serata del venerdì, riportando l’esperienza della figlia presente alla festa. “Dopo due giorni ho visto che mia figlia non era serena e non voleva più uscire di casa. Aveva paura che girassero delle foto in cui lei aveva addosso delle scritte”, ha scritto la madre. Il riferimento è relativo al pacchetto di foto realizzate e pubblicate da Radio Gran Paradiso sulla propria pagina facebook e rimaste per diverso tempo in circolazione.
Data la gravità dei fatti riportati, la notizia è circolata in poco tempo su diverse pagine e gruppi social provocando da più parti sdegno per le vicende raccontate dalla madre, in particolare per il fatto che molti di quegli adesivi sarebbero stati distribuiti anche a minorenni da parte degli animatori e dj della serata, sotto la tensostruttura.
Successivamente la notizia è stata riportata anche da testate nazionali – in primis “Il Fatto Quotidiano” – e da lì in poi la sua diffusione è stata accelerata arrivando un po’ ovunque. Successivamente sono stati diramati i commenti ufficiali sulla vicenda da parte dei soggetti tirati in ballo, che riportiamo interamente sulle pagine del numero di mercoledì 6 settembre.