Il 12 agosto Teresa Demarchi, vedova Baravalle, ha compiuto 100 anni, un traguardo importante festeggiato anche dal sindaco Francesco Emanuel con l’omaggio del bel mazzo di fiori e gli auguri di tutta l’amministrazione comunale e dell’intera cittadinanza caramagnese.
«100 anni rappresentano un traguardo per la persona che li compie, ma anche per tutti coloro che la conoscono e per la comunità di appartenenza – commenta il primo cittadino – è stato un vero piacere celebrare la longevità della centenaria concittadina per il suo prezioso patrimonio di valori e per l’esempio di vita che rappresenta per la nostra comunità».
Teresa è stata festeggiata anche con la buona torta Zurigo e la vicinanza della maggior parte dei familiari in una giornata semplice e ricca di belle emozioni. La signora Demarchi era nata a Cervignasco il 12 agosto del 1923, quando all’epoca il paesino era ancora sotto il comune di Saluzzo, terza di 13 figli in una famiglia di mezzadri, che era solita spostarsi di cascina in cascina. Era arrivata a Caramagna nel 1939, e qui nel 47 aveva sposato il concittadino Giacomo Baravalle, postino del paese. Appassionata da sempre di cucito, Teresa aveva imparato l’arte a scuola e venne scelta dalla maestra per ricamare le tovaglie della chiesa dei frati domenicani. La scuola di taglio l’aveva porta poi a perfezionare la sua passione e iniziare, dopo sposata, il mestiere di sarta che ha continuato a esercitare fino negli anni ’80.
«Ogni tanto le infiliamo ancora l’ago per rammendare le calze – dicono i figli Piero e Andrea – la mamma è autosufficiente, fino a poco fa leggeva, andava a messa alla casa di riposo e sceglieva e guardava i programmi Tv. Da un po’ di tempo, invece, passa le giornate nel modo più tranquillo possibile, seduta sulla poltrona, raccontando aneddoti del passato o guardando quello che guardiamo noi in televisione, compresi in film in inglese con i sottotitoli. Abbiamo raggiunto questo traguardo quasi senza accorgerci e oggi mamma Teresa si trova con gioia circondata da 25 nipoti, 8 pronipoti e una sorella più giovane di 17 anni che abita a Bra, e con la fortuna di essere arrivata al secolo di vita, una meta per la quale non ci sono ricette, solo provvidenza o il volere del fato».
di Viviana Cappelli