Cicogne trovano casa su un traliccio vicino allo stadio

L'approfondimento da parte di Luigi Bertero, esperto Lipu

Da qualche tempo anche Savigliano – come Racconigi, Cavallermaggiore e Levaldigi – ospita le cicogne. Partendo dalle origini di questo straordinario progetto di reintroduzione nel nostro territorio, ne parliamo ospitando un intervento del dottor Luigi Bertero, esperto della Lipu, Lega italiana protezione uccelli.

Nel 1984 Bruno Vaschetti e l’avvocato Tomaso Giraudo, uniti da una grande passione per il mondo degli uccelli, diedero vita ad un progetto ambizioso: quello di reintrodurre in Italia la cicogna bianca, estinta nel nostro Paese da due secoli. L’esempio veniva dalla Svizzera dove il prof. Blesch era riuscito a creare una piccola colonia di cicogne (provenienti dall’Algeria) in parte stanziali ed in parte migratrici regolari. Un primo accesso ad Altreu, nei Grigioni, effettuato in incognito, convinse Vaschetti sulla possibilità di ricreare, nella propria cascina di via Stramiano a Racconigi, la stessa struttura che ospitava le cicogne svizzere. Per mezzo della Lipu nazionale furono presi contatti con il prof. Blesch al fine di ottenere un certo numero di esemplari da portare in Italia. Il professore – che lavorava da oltre trent’anni al progetto col favore e l’aiuto delle istituzioni locali – volle prima visitare Racconigi, conoscere l’ambiente e valutare personalmente il grado di preparazione ed entusiasmo di Bruno Vaschetti. L’impressione fu più che favorevole. Dopo non poche difficoltà di natura burocratica e logistica, le prime dieci cicogne arrivarono in pullman dentro scatoloni ai primi di dicembre del 1985, accompagnate dall’intera famiglia Vaschetti (bambine comprese). Iniziava così un’esperienza unica in Italia per la complessità dell’operazione, i suoi costi, i sacrifici e le fatiche degli intraprendenti ideatori. Operazione cui partecipava, con identico entusiasmo, anche l’avv. Giraudo in rappresentanza della Lipu.

L’INTERVENTO COMPLETO DI LUIGI BERTERO ALL’INTERNO DEL GIORNALE.

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