Alcune città della zona, negli anni, hanno aderito al Progetto regionale – attuato dall’Ipla, Istituto per la piante da legno e l’ambiente – per la messa in campo di strategie di controllo delle zanzare per far fronte agli alti livelli di molestia che caratterizzano i periodi più caldi del nostro territorio e per prevenire eventuali casi di arbovirosi (malattie virali trasmesse dagli insetti).
Il consigliere delegato all’ambiente Enrico Mariano ha inquadrato meglio la questione: «Si tratta di un progetto a cui siamo interessati da diverso tempo e la cui adesione potrebbe essere un altro passaggio importante per Racconigi; al momento, come amministrazione ci stiamo lavorando, così da passare prossimamente dalle intenzioni ai fatti».
In attesa di ulteriori sviluppi da Palazzo civico, intanto a Cavallermaggiore, fino a fine ottobre, saranno in funzione due tipologie di dispositivi contro questi fastidiosi insetti. Ci sono le “ovitrappole” composte da un bicchiere in plastica nera al cui interno sono presenti dell’acqua (addizionata con un larvicida biologico) ed una listarella di masonite.
Poi ci sono le trappole per zanzare adulte, composte da un contenitore termico (al cui interno viene alloggiato del ghiaccio secco), da una ventola elettrica e da un sacchetto in tulle. L’apparecchio è alimentato da una batteria a 12V. La trappola è generalmente collocata a circa 120-130 cm dal suolo, su piante o altri supporti.
L’adesione al Progetto verrebbe anche finanziata al 50% dalla Regione, qualora venissero soddisfatti tutti i requisiti necessari per farvi parte.
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