E sono tre. La Banca CRS fa più record di Usain Bolt. Per il terzo anno consecutivo, ha fatto registrare l’utile più alto della sua storia ultracentenaria (fondata nel 1858, è “coscritta” del nostro giornale).
Venerdì 28 aprile, l’assemblea dei soci ha approvato il bilancio. L’utile d’esercizio al 31 dicembre scorso si è attestato a 7,2 milioni di euro, in crescita rispetto ai 5,9 milioni dell’esercizio precedente (ed ai 5,046 del 2020). Un risultato al di sopra delle aspettative.
La buona notizia è che più utile fa la banca, più soldi vengono dati alla Fondazione CRS – principale azionista dell’istituto di credito di piazza del Popolo – per le erogazioni. E non è tutto, perché la banca ora può anche destinare direttamente alcuni fondi: 80.000 lo scorso anno, saliranno a 120.000.
«Il risultato conseguito, nel superare le aspettative contenute nel Piano Industriale 2022- 2024, rappresenta il miglior risultato della storia della banca e si pone in continuità con l’utile 2021».
In un contesto difficile – tra la coda della pandemia, i risvolti economici della guerra e il caro-energia – la banca «ha operato mantenendo alta l’attenzione sul rischio di credito e confermando, al contempo, un significativo supporto alle famiglie ed alle imprese; il dialogo con questo tessuto permette di costruire insieme un percorso fatto di crescita non solo economica, ma anche culturale e sociale».
ULTERIORI DETTAGLI ALL’INTERNO DEL GIORNALE DI MERCOLEDÌ 3 MAGGIO.