Quattro giovani inventano il social che fa riavvicinare le persone

L'intenzione dell'applicazione è di mettere in relazione gli utenti assottigliando digitale e reale

Il selfie dei fondatori di Voys dopo la costituzione della società (da sinistra a destra, Emanuele, Andrea, Eugenia e Agostino)

Sul Play Store di Android e sull’App Store di Apple è sbarcata Voys, applicazione frutto dell’intuizione di un gruppo di amici cuneesi con uno scopo preciso in mente: tornare a mettere al centro di tutto la vicinanza fisica, l’incontro effettivo, creando un ponte verso tutti quei dati che ogni utente è disposto a condividere.

La start-up, fondata da quattro soci under-35 (Agostino Trucco, Eugenia Delponte, Emanuele Trono e Andrea Gullino), è nata come risposta al distanziamento causato dal Covid-19 ed è stata costituita due anni dopo lo scoppio della pandemia, riunendo i quattro imprenditori sotto un unico segno: i primi ad avvicinarsi sono stati proprio loro – grazie anche all’incubazione della fondazione DIG421 di Cherasco (Cn) per sviluppare il progetto con la supervisione di Andrea Allocco, GM di Technology Reply Srl – ora tocca agli utenti ritrovare il contatto umano perduto.

Come funziona Voys? L’applicazione funge in presa diretta, permettendo all’utente (una volta iscritto e scelto di condividere quali informazioni di contatto condividere: tutti i social media, numero di telefono, indirizzo email) di trovare e di farsi trovare da altri soggetti che lo circondano nell’area di 10/15 metri, sfruttando le tecnologie GPS, Bluetooth e Wi-Fi (gli utenti, in tal caso, devono essere collegati alla medesima rete wireless), restituendo una lista di utenti nelle immediate vicinanze – l’app lavora anche in background, sincronizza i dati e si aggiorna automaticamente ogni 15 minuti. Dopodiché, l’utente potrà scorrere l’elenco dei match avvenuti con una cronologia di 7 giorni.

IL RESTO DELL’ARTICOLO ALL’INTERNO DEL GIORNALE.

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