
Prossimamente sul fondo dei manifesti dei necrologi potremmo trovare la scritta “proseguirà verso l’ara crematoria di Savigliano”. Eh sì, perché una o più ditte paiono interessate ad aprire un tempio per la cremazione nella nostra città.
La cremazione è una pratica in ascesa, specialmente nel Nord-Italia: nel nostro Paese il 35% delle persone sceglie di essere ridotta in cenere una volta passata “a miglior vita”. Secondo il sito “funerali.org” nel 2021 risultano autorizzati ed operanti nel nostro Paese 89 impianti di cremazione (erano 87 nel 2020); non moltissimi, dunque, e concentrati specialmente nel Settentrione.
È brutto da dire, ma aprire un forno crematorio, per un Comune, è anche una considerevole fonte di entrata: ad esempio Bra incamera 80 euro per ogni salma che arriva da fuori Comune. E così potrebbe fare Savigliano…
L’ARTICOLO COMPLETO ALL’INTERNO DEL GIORNALE DI MERCOLEDì 29 MARZO.