Mostra e convegno sulla “scintilla” del Risorgimento

SAVIGLIANO. “Che sarà mai per noi il 1821?” domandava sconsolato Santorre di Santa Rosa all’amico Cesare Balbo dopo il fallimento dell’insurrezione di Novara che, nei desideri del nostro illustre concittadino, avrebbe dovuto sollevare il popolo italiano nel nome della libertà e dell’indipendenza contro l’oppressione austriaca. Ed è su questo interrogativo che verte la mostra inaugurata domenica scorsa, 24 ottobre, a palazzo Muratori Cravetta. Un evento che, non a caso, prende a prestito nel titolo il quesito di Santa Rosa.
La risposta si trova nell’interessante percorso espositivo che si sviluppa in sei sale e tocca i punti salienti che portarono ai moti del 1821, erroneamente considerati una pagina di storia minore. Oggi, a distanza di due secoli, possiamo affermare che quel movimento tumultuoso, frutto del Romanticismo, fortemente voluto dalla generazione nata ai tempi della rivoluzione francese, fu la scintilla che accese il Risorgimento. Sopita con la repressione da sovrani autoritari, segnò la via per l’unificazione del nostro Paese.

La mostra, ad ingresso gratuito, sarà visitabile sino al 31 gennaio 2022 a palazzo Muratori Cravetta, in via Jerusalem n. 5, il sabato e la domenica dalle 10 alle 18.30. Apertura su prenotazione in settimana per gruppi e scolaresche. Info: iat.savigliano@coopculture.it (con 7 giorni d’anticipo), tel. 0172.370736; www.comune.savigliano.cn.it; ufficio cultura, tel. 0172.710235.

E domani, venerdì 29 ottobre, alle 9, a palazzo Taffini, inizia il convegno di due giorni sugli stessi temi.

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