Fibrillazione nel mondo cattolico. Andrà ufficilamente in vigore il 18 febbraio prossimo – prima domenica di Quaresima – il decreto dell’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, sui nuovi orientamenti per le messe festive nel territorio della diocesi. Seguendo il motto “più Messa, meno messe”, il vescovo ha voluto rivedere l’organizzazione delle celebrazioni eucaristiche alla luce anche della diminuzione del numero dei sacerdoti (e in alcuni casi anche dei fedeli) e la conseguente impossibilità di garantire ovunque, soprattutto nei piccoli centri abitati, la celebrazione dell’eucarestia domenicale. “Comunità rappresentativa” e “liturgia significativa” sono i criteri su cui il nostro arcivescovo intende puntare l’attenzione e da cui nascono queste nuove norme che porteranno a cambiare le abitudini religiose di molti fedeli piemontesi. I fedeli storcono il naso. Il calo degli “osservanti”, se può essere da anni evidente in realtà come Torino, qui da noi è ancora molto meno marcato: le messe sono frequentate anche se… frequenti. Cosa cambia nel nostro territorio? Servizi alle pagine 20-21.
Il vescovo: «Dite meno messe»
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