Si chiama “comunale” ma è stabilita dallo Stato; si chiama “unica”, ma ne racchiude tre. Parliamo della Iuc, l’Imposta unica comunale che sostituirà Imu e Tares. Anzi, l’Imu rimarrà, mentre la Tares (che comprendeva rifiuti e servizi) si sdoppia in Tari (rifiuti) e Tasi (servizi). Un bel bizantinismo all’italiana, per intenderci. Con la complicazione che per Imu e Tasi il calcolo ce lo dobbiamo fare noi (o da commercialisti e centri di assistenza fiscale), mentre per la Tari ci arriverà a casa il bollettino da pagare. Ma gli slalom normativi non finiscono qui: l’Imu e la Tasi vanno pagate il 16 giugno ed il 16 dicembre (oppure in una soluzione sola il 16 giugno), mentre la Tari ha altre scadenze: il 31 maggio e il 30 settembre (in questo caso, invece, bisogna pagare per forza in due rate). Servizio a pag. 5.