E meno male che l’Italia è un Paese senza memoria! È un mese che a Savigliano impazza il dibattito sull’«argomento che non ti aspetti»: il restauro (o meno) dell’Ara della Vittoria. Un monumento ai caduti delle guerre d’indipendenza, coloniali e del primo conflitto mondiale che fu costruito tra il 1929 e il 1931 quando, sotto il regime fascista, era podestà Annibale Galateri. Se n’è parlato nel Consiglio comunale pre-natalizio e da allora le parole del sindaco Soave hanno acceso gli animi: va restaurato o lasciato così com’è? Monumento ai caduti o “orpello” del regime?
Lettere a pagina 14