Emodinamica: fumata nera. Se ne discute in Regione

Emodinamica, scippo a Savigliano? Nella riunione del Consiglio regionale di martedì 30 ottobre, l’assessore alla Sanità Paolo Monferino ha presentato la razionalizzazione dei laboratori di emodinamica sul territorio piemontese, con una loro prima graduale riduzione da 21 a 17.
Per quanto riguarda la nostra provincia, che oggi conta tre centri – Cuneo, il SS. Annunziata e Alba – il documento, redatto sulla base delle indicazioni emerse dal gruppo di lavoro di 14 cardiologi, prevederebbe solo più due centri: Il S. Croce di Cuneo e il costruendo ospedale di Verduno, cancellando di fatto Savigliano.
Emodinamica potrebbe forse rimanere al SS. Annunziata – la casistica del 2011 parla di 429 angioplastiche – solo finchè Verduno non sarà completamente operativo. Come spiega il documento della Commissione consultiva dal titolo “Rete per l’infarto e laboratori di emodinamica”, reso pubblico dal sindacato Anaao Assomed, “è possibile avere una redistribuzione di un centro ogni 260 mila abitanti”.
E l’Asl Cuneo Uno? «La Commissione ha espresso un parere in base a parametri tecnici – ha sottolineato il direttore generale Gianni Bonelli – ma all’assessorato spetta la decisione finale. Resta il dubbio su cosa accadrà in attesa che Verduno sia terminato, tra un anno e mezzo secondo l’assessore Monferino».
La decisione ha suscitato un vivo dibattito, al quale hanno partecipato consiglieri di entrambi gli schieramenti – anche quelli del nostro territorio? – che hanno contestato non l’obiettivo della razionalizzazione, ma i criteri utilizzati che porterebbero alla chiusura di alcuni centri di eccellenza con un elevato numero di interventi, tra cui appunto Savigliano. E pensare che al SS. Annunziata il laboratorio di emodinamica, pur con le strumentazioni in appalto, può contare, a differenza di Alba, su personale già preparato e presente 24 ore su 24.

Exit mobile version