Aldo Lanfranco è tornato da pochi giorni dall’Emilia dove è stato impegnato, come volontario della Protezione Civile, insieme ad altri tre saviglianesi: Michelangelo Bruno, Giuseppe Cobisi ed Elso Vittone.
Innanzitutto, quando è iniziato e quando è durato il vostro intervento in questa regione?
Io e i miei tre compagni siamo partiti mercoledì 30 maggio, proprio il giorno dopo la scossa più forte, di magnitudo 5,8, che ha avuto come epicentro Medolla, in provincia di Modena. Ci siamo recati in frazione San Giacomo, presso Mirandola, uno dei centri più colpiti, e vi siamo rimasti fino a domenica 3 giugno.
In che cosa è consistito il vostro intervento?
Siccome il sisma si stava allargando, era necessario allargare il campo d’emergenza gestito dalla sezione piemontese della Protezione Civile. In particolare ci siamo occupati della cucina mobile del coordinamento provinciale di Cuneo, che è già stata impiegata durante l’emergenza sismica in Abruzzo. Io stesso vi avevo operato, sempre come volontario. Abbiamo allestito un padiglione che fungeva da mensa nel Campo 2, realizzato vicino a quello già esistente. (continua sul giornale)