“Qiagjié” è la parola cinese che significa rapina. Con questo termine la Questura di Cuneo ha chiamato l’operazione che ha sgominato, arrestandone i componenti, la banda autrice delle rapine in otto centri di massaggio cinesi. Ben due nella nostra provincia, entrambe lo scorso 15 gennaio, prima a Cuneo e poi a Savigliano. A Cuneo dopo essere entrati ed aver rinchiuso i titolari e due dipendenti in uno stanzino, hanno rubato l’intero incasso della giornata (circa 1.500 euro), cellulari, un pc portatile, un i-Phone. Si sono poi diretti a Savigliano dove, sempre in un centro di massaggi gestito da cinesi in via Trento, hanno rubato tutto quello che sono riusciti ad arraffare.
La banda era costituita da quattro rapinatori – tre di etnia cinese ed un algerino – ed aveva escogitato questo stratagemma: il cittadino algerino, fingendosi cliente, entrava per primo all’interno degli obiettivi prescelti per le rapine e, successivamente, dava il via libera per l’ingresso dei complici cinesi armati di pistole e coltelli.
«La partecipazione di un cittadino algerino all’interno di una banda cinese è quasi un unicum nel panorama criminale – ha spiegato il dirigente della Squadra Mobile Guglielmo Battisti –. La presenza del magrebino è giustificata, forse, dal fatto che i cittadini cinesi esercenti pubblici temono le rapine fatte da connazionali. L’ingresso di un finto cliente con caratteri occidentali, invece, tranquillizzava i proprietari».