SAVIGLIANO. Alle ore 16 di domenica 24 aprile torna il tradizionale appuntamento con la solenne processione di Pasqua organizzata dall’Arciconfraternita della Pietà.
Istituita nel 1445, l’Arciconfraternita di Savigliano, la più antica delle quattro che nel corso dei secoli nacquero ed operarono in città, ebbe sin dall’origine come scopo principale quello di promuovere la devozione per la Passione di Cristo e per le festività pasquali. Costituitasi ufficialmente presso la chiesa campestre di S. Croce, purtroppo oggi vergognosamente in stato di abbandono, spostatasi successivamente nella zona del “Malborgatto” (odierno borgo Pieve), nel corso del XVII secolo la compagnia trovò la propria sede definitiva nel centro cittadino in quella che è l’attuale Piazza Cesare Battisti. Qui, a partire dal 1708 su progetto dell’architetto Gian Giacomo Plantery, noto per le sue preziose realizzazioni torinesi, fu realizzato l’attuale oratorio, stupendo esempio del barocco piemontese, a pianta centrale con decorazioni pittoriche interne di Milocco e Dallamano. Il gusto della spettacolarizzazione dei momenti di vita collettiva, tipica della sensibilità barocca, unito ad una devozione sincera portò, nel 1726, all’istituzione della solenne processione della domenica di Pasqua. Si trattava di una manifestazione di fede cittadina che si collegava ad un’altra occasione significativa e spettacolare di religiosità e di aggregazione sociale, il “Mortorio” che si svolgeva la sera del Venerdì Santo ad opera dei confratelli della Misericordia.
La processione di Pasqua, sopravvissuta sino al 1970 e poi reintrodotta a partire dal 2000, grazie anche alla disponibilità di don Sergio Boarino, allora Abate di Sant’Andrea, conta più di duecento figuranti, che impersonano personaggi biblici, tratti dal Nuovo e dall’Antico Testamento. Vi sono le tre Marie (la Madonna, Maria Maddalena e Maria di Cleofa), la Veronica, il gruppo di ancelle con gli oggetti legati alla Passione (i dadi, i chiodi, le pinze, il martello, la scala, naturalmente la croce, la tavola con l’iscrizione “I.N.R.I.”, il flagello, la lancia, l’ampolla con l’aceto, la spugna, la corona di spine e la tunica), le donne con le bende ed il sudario ritrovati nel sepolcro di Cristo nel giorno della resurrezione, la Regina Ester (Regina di Persia e salvatrice del popolo ebraico nel VI secolo avanti Cristo), la Giuditta (la liberatrice di Betulia dall’assedio assiro). Accanto a questi celebri personaggi troviamo anche figure tradizionalmente legate alla devozione cristiana come le Tre Virtù Teologali (la Fede con la fiaccola, la Speranza con l’ancora e la Carità con il cuore). I ricchi costumi, che seguono la tipologia di quelli originali del XVIII secolo, sono stati realizzati nel corso degli ultimi anni, a sostituzione di quelli vecchi ormai logori, da Stefano Galvagno. Lungo il percorso processionale che si snoda toccando via Alfieri, piazza del Popolo, via Muratori, viale 1° Maggio, via Trossarelli, via Sant’Andrea e piazza Santarosa, saranno portate anche le tre stupende statue realizzate nella prima metà del Settecento dal noto intagliatore Carlo Giuseppe Plura: quella trionfante del Cristo risorto, quella di Sant’Elena, madre di Costantino che portò a Roma i resti di quella che tradizionalmente è riconosciuta come la vera croce, e infine l’Angelo che annunzia la lieta notizia della resurrezione. Nel corso di tre secoli la processione della Pietà si è arricchita di apparati, grazie all’operato dei Confratelli e di alcuni privati. Ricordiamo che nel 1753 il saviglianese Ludovico Rodoli fece una donazione dell’allora considerevole somma di Lire 3.350 a favore della Pietà proprio per l’organizzazione della processione pasquale. Curiosamente quell’atto di prodigalità poneva una particolare e precisa condizione ai Confratelli: qualora, per un qualsivoglia motivo, la processione non avesse avuto luogo, si sarebbero dovuti destinare i soldi corrispondenti alle spese della sua realizzazione alla costituzione della dote di una giovane ragazza in età di marito.
Oltre alla processione pomeridiana che richiama ogni anno a Savigliano anche altre Confraternite piemontesi, i festeggiamenti pasquali alla Pietà hanno inizio già alla mattina, alle nove con la “Messa di Resurrezione”, nel corso della quale, grazie ad una secolare macchina scenica posta dietro l’altare maggiore della chiesa, sarà elevata la statua del Cristo risorto a raffigurare visivamente la vittoria definitiva sulla morte.
La coppia di Rettori scelta quest’anno per i festeggiamenti è composta dai coniugi Francesco Paonne e Maura Cacciaguerra e Domenico Fassi e Maria Angela Battaglino. Alla Processione sono invitate tutte le associazioni con i propri labari.