Trovato un accordo “storico” per il prezzo del latte. È condiviso sia dalla parte agricola (Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Alpilat) che da molta industria (Inalpi, Caseificio Pugliese). Si basa su un paniere di 15 voci, equamente ripartito fra le quotazioni di prodotti caseari sui mercati e di prodotti che incidono sul costo di produzione per l’allevatore. Il prezzo del latte sarà definito secondo le modalità del sistema indicizzato a titoli (grasso e proteine per il polverizzato, grasso e caseine per la caseificazione) e aggiornato ogni mese dall’Osservatorio Latte di Cremona. Sarà l’acquirente a farsi carico delle analisi per il latte. Inoltre è prevista l’applicazione dei protocolli regionali di monitoraggio della qualità del latte. Il prezzo sarà riferito ad un prodotto intero e genuino, refrigerato alla stalla a +4°C nel rispetto della normativa igienico-sanitaria nazionale e comunitaria, senza Iva, con modalità di pagamento non oltre i 60 giorni dalla data di fatturazione.
L’accordo è stato fortemente voluto dalla Regione per far fronte all’alta volatilità dei mercati da un lato, e con il fine di valorizzare il prodotto locale mediante un sano sviluppo della filiera dall’altro.