Al processo per sei “morti bianche” alla Ferroviaria, che vede imputati per omicidio colposo tre direttori della fabbrica saviglianese, la parola è passata ai periti. Pavilio Piccioni, nominato dalla Procura di Saluzzo, e Canzio Romano, indicato dalla difesa, hanno riferito al giudice Fabio Franconiero le loro differenti versioni sul tempo che trascorre tra il contatto delle persone con l’amianto e l’insorgere del tumore che ha ucciso i sei lavoratori, il mesotelioma della pleura.
Secondo Piccioni, ci vorrebbero 10-15 anni, mentre per Romano circa 20 «e – afferma quest’ultimo – di fatto è impossibile capire quando insorga la malattia». Si tratta di un dato rilevante per confermare o smentire le responsabilità degli imputati. «Tutti i tipi di amianto – sostiene Piccioni – sono cancerogeni. Diagnosticato il tumore, il 50% dei malati muore in un anno; solo il 20% resiste oltre due anni. Il mesotelioma è sempre letale». Prossima udienza il 29 aprile.