Addio Motturone. Crollata storica torre

Giovedì scorso, 17 febbraio 2011, dopo oltre 700 anni di storia, la torre del Motturone, in frazione Madonna del Pilone, ha cessato di esistere. Secondo il racconto di alcuni residenti (il sito del monumento ospita anche alcune abitazioni rurali), verso le 21 si è udito un rombo cupo. La torre stava crollando. Il fortilizio è collassato al suolo, sbriciolandosi letteralmente. Per fortuna non ci sono stati danni a persone o animali presenti sul posto. La torre, d’altra parte, era stata messa in sicurezza e l’area circostante era recintata proprio per non incorrere in rischi dovuti all’instabilità dell’immobile (ordinanza di inagibilità del 10 aprile 2008 revocata il 1 aprile 2009 e nuovamente decretata il 30 aprile dello stesso anno).
La torre del Motturone faceva parte di un sistema difensivo eretto dai Savoia del ramo Acaja; secondo lo storico Pietro Prato risaliva al 1275, secondo altre fonti agli inizi del ‘400. In ogni caso, per comprenderne il valore ed il significato, si pensi che era già in piedi quando Cristoforo Colombo scoprì l’America… La struttura fu occupata alla fine del ‘400 dal Claudio di Seyssel, generale del duca Carlo I nell’ambito della guerra con il signore di Racconigi, alleato di Saluzzo. Il forte del Motturone è menzionato a proposito di un evento del 1537, durante il conflitto fra il re di Francia Francesco I e l’imperatore Carlo V, sul regno del quale “non tramontava mai il sole”. Insomma il Motturone, oltre che un simbolo di Cavallermaggiore era un luogo di ricordi e memorie storiche. Un luogo che oggi è un cumulo di macerie. La sconfitta è sempre orfana e, infatti, nessuna delle parti in causa si riconosce responsabilità: Comune, Provincia, Regione, Soprintendenza, privati. Non ci sono colpe, ma la certezza è una sola: la torre è crollata dopo anni di appelli caduti nel vuoto.
Già nel 1967 don Galletto scriveva nella sua “Storia di Cavallermaggiore” che la torre si innalzava “pericolante”. Negli ultimi 10 anni se ne è parlato molto. Nel 2002 vennero posizionate sulla struttura delle cerchiature metalliche per tentare di sostenerla. Ma non bastava, si rischiava ancora il crollo. “Il Saviglianese”, nel 2004, pubblicò allora il primo di una serie di articoli sul tema (12 in tutto), cercando di sensibilizzare al salvataggio del monumento. Sempre nel 2004 l’arch. Paolo Barabesi, che aveva realizzato la tesi di laurea sull’argomento, tenne una serata informativa organizzata dal Comitato permanente, con la partecipazione dell’ing. Giuseppe Pistone e dell’arch. Filippo Bellonio: si disse che il monumento era in fase di precollasso (7 anni fa!). Si arriva così a tempi recenti. L’intervento è complicato anche dal fatto che la torre è privata, ma non si sa a chi appartenga e gli avvocati sono al lavoro per capire chi sia il possessore. Dopo la proposta da parte del Comune, non andata a buon fine, di affidare un finanziamento a privati per il restauro della torre nel 2008 usando come intermediario il Comitato permanente (che si rifiuta, non essendoci le garanzie di legge), alla fine dello stesso anno la torre viene imbragata con plinti di ancoraggio, una soluzione provvisoria. La Soprintendenza si dichiara disponibile a finanziare fino al 100% dei costi per restaurare la torre, ma bisogna prima eseguire i lavori ed il Comune non presenta la domanda. Il 19 aprile del 2009 una lieve scossa di terremoto provoca altri danni. Nell’autunno del 2010 si parla apertamente di crollo imminente. Il consigliere regionale Toselli e il sindaco fanno un estremo tentativo di trovare finanziamenti, che non arrivano. A fine novembre cede anche la volta della torre. Fino al 17 febbraio 2011.

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