La vicenda della caduta di calcinacci in un corridoio del secondo piano della Residenza Angelo Spada ed il trasferimento degli anziani a Savigliano continua a fare discutere in città e in particolare tra le mura del Palazzo. L’incidente è arrivato in un momento di clima surriscaldato in cui gli amministratori racconigesi ed i sindaci dei Comuni limitrofi erano già sul piede di guerra, impegnati a difendere i servizi socio-sanitari presenti sul territorio (sull’argomento vedi altro articolo a pag. 25).
Giacomino Rosso, consigliere comunale e responsabile del Poliambulatorio, è tra coloro che si stanno battendo tenacemente. Non riesce a trangugiare il fatto che martedì scorso, mentre si recava a verificare l’andamento dei lavori all’interno della residenza per anziani, sia stato accompagnato fuori dai dipendenti dell’Asl che gli hanno spiegato: «Gli amministratori comunali qui non possono entrare».
Le polemiche inerenti la struttura di via Ormesano sono state portate ad un incontro in sala consiliare al quale, lunedì 14 febbraio, hanno partecipato i maggiori vertici dell’ASL CN1: il direttore generale Corrado Bedogni, il direttore sanitario Alberto Osenda, il direttore della Sovrintendenza sanitaria dei presidi ospedalieri Mirco Grillo, il direttore del Servizio tecnico Livio Dragone, il direttore del Distretto di Savigliano Eraldo Airale, il presidente di Amos Franco Ceppi, il direttore sanitario di Amos Gloria Chiozza. Dall’altra parte del tavolo c’erano il sindaco di Racconigi Adriano Tosello, il vicesindaco Bartolomeo Allasia, gli assessori Beltrando, Milli, Oderda e Scarpino, i consiglieri comunali Minero e Rosso e numerosi sindaci e amministratori del territorio.
A quanto è dato sapere si è trattato di un confronto molto acceso: la dirigenza dell’Azienda da una parte, costretta a fare i conti con i tagli alla Sanità e alquanto sorpresa per lo schieramento di amministratori presenti a fianco dei politici racconigesi, e dall’altra la determinazione dei sindaci e degli amministratori comunali, decisi a tutelare la salute dei propri cittadini.
Come è stato affrontato l’argomento Casa di Riposo? «Un fatto analogo era già successo 4 anni fa – ricorda l’assessore Andrea Beltrando –: i locali del secondo piano necessitavano di manutenzione. Al momento che si era messo in atto il piano di evacuazione, due dirigenti del Consorzio Monviso Solidale si erano assunti la responsabilità dell’operazione. Gli ospiti dell’area interessata ai lavori erano stati sistemati nei locali al piano terreno, gli altri in uno spazio individuato nella sala di rieducazione motoria. Dopo ciò che è successo sabato scorso, stiamo intervenendo alla manutenzione straordinaria della controsoffittatura perché l’Asl non ha provveduto ad eseguire i lavori necessari quando era ora. Questa mancanza è stata ammessa anche dal dott. Dragone che se ne è anche scusato».
E sul trasferimento a Savigliano, nei locali della Chianoc? «Premetto che nessun rappresentante dell’Asl o di Amos si è assunto la responsabilità della situazione. Alla Chianoc gli anziani staranno anche bene, ma tutto ciò che si è creato attorno a loro, come il trasporto, un ambiente ed un paese diverso, l’interruzione del contatto con i volontari del posto, avrebbe potuto essere evitato».
«Nel suo intervento, durante l’incontro con i responsabili dell’Asl, il sindaco è stato molto chiaro – puntualizza Giacomino Rosso –: l’operazione di evacuazione così come è stata gestita è stata un fatto decisamente grave. Il tutto senza che nessuno avesse preso contatto e decisioni con gli amministratori locali. Il vicesindaco Allasia ha richiesto il cronoprogramma dell’intervento: l’ultimazione dei lavori è calcolata fra due mesi. Nel corso dell’assemblea, abbiamo anche preteso la presenza di un tecnico di Racconigi che segua l’avanzamento della ristrutturazione»