«L’idea di impoverire o chiudere la Sanità non ci ha mai neanche sfiorato. Condividiamo, con tutti voi, l’affetto e la devozione per questo santuario e apprezziamo ciò che per moltissimi rappresenta». Don Roberto, don Paolo e don Marco hanno raccolto la “provocazione” da noi lanciata la scorsa settimana, e condivisa da moltissimi frazionisti e non, tutti preoccupati del futuro di questa struttura religiosa. Nel prossimo futuro, così come spiegato dal pro-vicario della Diocesi, don Piero Del Bosco, la cura pastorale rimarrà praticamente la stessa che nel passato, con l’unica novità: la messa domenicale dal mese di febbraio sarà anticipata alle 9.30. Il rovescio della medaglia è che, per “coprire” la Sanità, si ridurranno le funzioni a Suniglia e all’Apparizione.